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Le 'Cose viste' di Pietro Del Re

Le 'Cose viste' di Pietro Del Re

La violenza su uomini e animali e l'involuzione della modernità

ROMA, 26 luglio 2016, 11:41

Paola Mentuccia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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  (PIETRO DEL RE, COSE VISTE. STORIE DI UOMINI E ALTRI ANIMALI, LATERZA EDITORE, PP.256, 18 EURO) "Chi volesse ammazzare un leone può facilmente prenotare online un safari all-inclusive. Per due settimane nella savana, con la preda assicurata entro la fine del soggiorno, ci vogliono circa 45.000 euro". Le "Cose viste" da Pietro Del Re sono storie insolite e reali, sono la fotografia di aguzzini che colpiscono senza scrupolo la natura, gli animali, gli esseri umani. Il giornalista, da anni inviato della redazione Esteri di Repubblica, racconta nel nuovo libro pubblicato per Laterza le dinamiche invisibili, fuori dall'immaginario comune, che riportano l'uomo contemporaneo alla preistoria. "A volte - spiega nel volume - mi viene da pensare che il moderno cacciatore sia il più neandertaliano degli umani, perché non ha ancora raggiunto quello stadio dell'evoluzione in cui può nascere compassione per le altre creature del pianeta. Così come mi sembrano molto primordiali, nell'accezione peggiore del termine, quegli uomini che le maltrattano o che le sfruttano, le altre creature, fino allo sfinimento o addirittura alla morte".
    Dalle bambine cambogiane vendute per una notte ai nuovi ricchi cinesi al massacro degli yazidi in Siria, dai cani randagi crudelmente soppressi in Romania alla carneficina degli elefanti in Africa, al tentativo, da parte di un biologo olandese, di ripopolare un'oasi naturalistica con le specie geneticamente più simili a quelle che una volta brucavano i prati del vecchio continente: "Cose viste. Storie di uomini e altri animali" è una raccolta di cronache di sopraffazione di cui l'autore è stato diretto testimone in diverse parti del mondo. Un lavoro nato dall'impegno e la speranza di togliere il velo e scardinare i meccanismi e i giri di affari di una guerra silenziosa e drammatica che riguarda l'intero pianeta. È la storia di un paradosso, quello della disumanità dell'uomo, messa a nudo attraverso avvenimenti circostanziati e riflessioni di doloroso stupore. Non la retorica indignazione che bacchetta in attesa di incondizionate adesioni: il libro di Pietro Del Re è un reportage, un lavoro documentario, da cui si alza un grido di allarme che non può lasciare indifferenti e che invita a riflettere sulla libertà che l'uomo ha ottenuto durante la lunga evoluzione della specie e che gli ha consentito di esplorare il mondo, di sviluppare la tecnologia e accrescere il benessere della collettività ma che non prescinde dalla fragilità dell'ambiente, della natura, dell'uomo stesso.
   

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