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Edoardo Albinati, anni '70 più veloci di oggi

Edoardo Albinati, anni '70 più veloci di oggi

Nuovo romanzo La scuola cattolica 1300 pagine dai '70 a oggi

ROMA, 22 marzo 2016, 16:52

Mauretta Capuano

ANSACheck

LIBRO DEL GIORNO - RIPRODUZIONE RISERVATA

LIBRO DEL GIORNO - RIPRODUZIONE RISERVATA
LIBRO DEL GIORNO - RIPRODUZIONE RISERVATA

 EDOARDO ALBINATI, LA SCUOLA CATTOLICA (RIZZOLI, PP 1300, EURO 22). Il primo a essere sbalordito dalla ponderosità, 1.300 pagine, del suo nuovo romanzo, 'La scuola cattolica' (Rizzoli), e' stato lo stesso autore: Edoardo Albinati. "Sapevo che sarebbe stato un lungo romanzo, pensavo di 6-700 pagine. Poi, quando alla fine ho visto che erano oltre 1.300 pagine - ne ho scartate alcune - mi sono stupito" dice all'ANSA Albinati.
    La giovinezza, la religione, il sesso, la borghesia, l'innocenza perduta: nove anni per scriverlo, è il romanzo di una vita nel senso che "racconta un'intera vita che non è la mia ma quella della generazione nata tra il '56 e il '60. Quelli che ora hanno tra i 55 e i 60 anni" spiega lo scrittore tra gli attesi protagonisti di 'Libri come', la festa del libro all'Auditorium Parco della Musica di Roma, che si conclude stasera.
    Pensiamo di vivere nella società della velocità a tutti i costi ma "la realtà degli anni Settanta era molto più veloce di adesso. Nasceva un gruppo musicale, faceva quattro dischi in quattro anni e poi spariva. La guerra finiva in sei giorni. Oggi la giovinezza dura di più, le guerre durano all'infinito, i gruppi musicali durano 30 anni. La frenesia e le novità di quegli anni, non lo dico nostalgicamente, ma come dato di fatto, non ci sono adesso. Oggi c'è più ansia e rapidità nelle cose ma non nell'accadere" dice Albinati, che ha sessant'anni, figli ventenni, e nel libro racconta, mescolando personaggi veri con figure romanzesche, una scuola privata di Roma, la San Leone Magno con classi tutte maschili, un quartiere residenziale ma anche l'accelerazione di quegli anni e l'emozione dell'uscita di un disco, di un film, di un libro.
    E fa anche un'ipotesi storiografica: "Il 1975 è stato un anno cruciale in cui si sono scontrate due temporalità: il passato e il futuro e hanno creato un'eruzione di cose positive e poi omicidi, violenze e soprusi. Ho fatto una lista dei film usciti in quell'anno che fa paura confrontata con quella di quando mio figlio aveva 18 anni".
    L'Italia "paese molto arretrato e molto sperimentale viveva contraddizioni enormi - racconta Albinati - nelle famiglie, nella società. Le ragazze potevano essere come quelle di oggi o come quelle del '45. La classe borghese, da cui vengono i personaggi del libro, viveva contemporaneamente i valori tradizionali e la loro negazione. Potevi trovare tutto e il contrario di tutto. Qualsiasi cosa era estrema perchè conviveva con il suo opposto", dice lo scrittore, nato nel 1956 che da oltre vent'anni lavora come insegnante nel penitenziario di Rebibbia, un'esperienza che ha raccontato in 'Maggio selvaggio'.
    Lo sfondo è il delitto del Circeo del'75 e quello che è accaduto nel 2005, quando Angelo Izzo in libertà vigilata ha ammazzato altre due donne, è stato l'impulso per Albinati di tornare a scrivere. "Qualcosa che pensavo morto e sepolto è riaffiorato. Allora, mi sono detto, la storia non è conclusa.
    Volevo chiudere per sempre e sigillare quella parabola che è quella di tutti quegli anni".
    Oltre ad aver sperimentato quello che racconta, Albinati si è ampiamente documentato, ha approfondito, si è appassionato del mondo che troviamo in questo libro ch può essere letto in tanti modi. Così ne 'La scuola cattolica' lo scrittore si rivolge al lettore e lo invita ad andare avanti se si è stufato delle pagine sulla famiglia, sulla borghesia. "Si può leggere per argomenti e non soltanto per cronologia anche se alcune storie e personaggi li porto fino all'oggi". Il libro si apre con il ritratto del genietto della scuola che è il coprotagonista con Edoardo e finisce con la messa di Natale del 2015.
    Per 'La scuola cattolica' sembra vicina la candidatura al Premio Strega 2016 dopo che Raffaele La Capria si è dichiarato sostenitore del libro. L'editore ha tempo fino al 1 aprile per ufficializzarla e Albinati chiarisce: "se l'editore sarà convinto io lo seguo ma ancora i giochi sono aperti. Non ho nulla contro i premi ma questo non è il libro scritto per lo Strega ma caso mai il romanzo che va allo Strega".
   

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