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Catalano, l'amore a diecimila metri

Catalano, l'amore a diecimila metri

Esce il primo romanzo del poeta, performer torinese

ROMA, 14 febbraio 2016, 14:25

Mauretta Capuano

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    GUIDO CATALANO, D'AMORE SI MUORE MA IO NO (RIZZOLI, PP 393, EURO 17). Innamorarsi a diecimila metri d'altezza. Non succede solo nei film americani, anche l'ultimo dei poeti può conoscere una ragazza in aereo. Giacomo lo dice a se stesso mentre resta folgorato dalla visione di Agata, esperta di ragni, durante un volo verso la Sicilia per un reading di poesia. E' un vero e proprio colpo di fulmine raccontato in 'D'Amore si muore ma io no' (Rizzoli), il primo romanzo di Guido Catalano.
    Poeta, performer torinese, che gira l'Italia con i suoi affollatissimi reading (oltre 130 l'anno), l'autore di 'Ti amo ma posso spiegarti' e di 'Piuttosto che morire m'ammazzo', entrambi usciti per Miraggi Edizioni, a 45 anni esordisce nella narrativa con un romanzo divertente, commovente, lieve, vivo come la sua poesia, perfetto per un San Valentino che rifugge il melenso. Giacomo è piuttosto impacciato, confuso dall'emozione resta aggrovigliato nella cintura di sicurezza finchè capisce di avere tra le mani un lembo di quella di Agata che siede accanto a lui, lo guarda e aspetta. Lei è una aracnologa e a lui proprio i ragni fanno spavento. "Poeta semiprofessionista vivente", come si definisce, con un seguito di pubblico raro di questi tempi, Giacomo chiede spesso alle ragazze l'età, il Codice Fiscale, se sono fidanzate, ma non riesce a chiedere ad Agata il cognome e neppure il numero di telefono prima di salutarla. "Non la vedrò più fino alla fine della guerra" dice. Ma riuscirà a trovarla? Non è facile raccontare la fragilità che si sente quando un amore muove i primi passi. Le sensazioni, i timori, l'entusiasmo e la paura che si vivono quando il proprio cuore viene rapito.
    Catalano riesce a farlo ironizzando su se stesso e nello stesso tempo regalandoci un mondo che è quello della sua poesia. Quando gli piace una ragazza a Giacomo gli occhi "si ingrandiscono del trenta per cento". Ed è così ancorato a quelli della donna che ama (o della quale è infatuato? si chiede) che "se ci fosse un'invasione di extraterrestri incazzati, qui, proprio qui nel cielo di Collegno, io non mi accorgerei di nulla" afferma.
    Alle inevitabili domande che nascono quando si è innamorati il poeta dedica anche una speciale rubrica: 'La Posta del Colon' riservata ai quesiti dei lettori. "Come faccio a capire quando baciare una ragazza? chiedono al poeta che detiene il record di baci mancati o oltre il tempo limite. E si arriva a ipotizzare anche la sindrome per mancanza di baci detta "ipobaciosi". Tra le lettere anche quella di Marialberto (nome di fantasia) che pone il problema delle urla fatte dalla sua fidanzata quando fanno l'amore così forti che i vicini "una volta hanno chiamato i Pompieri e la Protezione Civile". Finalmente, quando ritrova Agata, con la sua sorellina Mini Agata di cinque anni, Giacomo la guarda molto e ha paura "che si accorga quanto la guarda molto".
    Intorno una serie di ex fidanzate, amori mancati, ragazze pazzerelle, messaggi subliminali, litigi, tradimenti mentali e reali, omosessualità latente, la mamma e innanzitutto riflessioni su 'come si fa a non morire per amore'. Alla fine Catalano, che fra l'altro collabora con Smemoranda e cura la posta del cuore per la rivista 'Linus', ringrazia quelli che lo hanno seguito nelle sue avventure poetiche e che "forse avranno voglia di leggermi anche adesso, che ho smesso temporaneamente di andare a capo come un ossesso".
   

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