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Raul Montanari, crescere in Regno Amici

Raul Montanari, crescere in Regno Amici

un racconto lieve e nero assieme, comico e tragico

ROMA, 03 agosto 2015, 11:24

Paolo Petroni

ANSACheck

LIBRO DEL GIORNO - Il regno degli amci (R. Montanari) - RIPRODUZIONE RISERVATA

LIBRO DEL GIORNO - Il regno degli amci (R. Montanari) - RIPRODUZIONE RISERVATA
LIBRO DEL GIORNO - Il regno degli amci (R. Montanari) - RIPRODUZIONE RISERVATA

   RAUL MONTANARI, 'IL REGNO DEGLI AMICI' (EINAUDI, pp. 312 - 18,00 euro).
    Un romanzo di formazione, la crescita e la rottura dell'incanto irrequieto dell'adolescenza, un'educazione sentimentale oggi sempre più dura e impietosa. Questo tipo di storie non hanno più infatti solo un versante psicologico e analitico di fatti minimi di sapore potremmo dire proustiano, ma hanno raggiunto una visione in cui corpo e azione, io e mondo interagiscono, cogliendo, nei casi migliori come quello di questo libro di Montanari, un momento di grazia e il suo rompersi a contatto con la violenza della realtà, con i sogni inquinati dal degrado umano e sociale. Forse non a caso il suo precedente romanzo si intitolava 'Il tempo dell'innocenza'.
    E innocenza e stupore, immediatezza viva a misura di ragazzino sedicenne del 1982 (l'anno in cui l'Italia vinse i Mondiali di Calcio), sono quelli che troviamo nel racconto confessione liberatorio di Demo, da Nicodemo, che ha ormai 34 anni e fa i conti con un mese di grande felicità, un agosto in città a Milano senza genitori e con gli amici, chiuso da una notte tragica, il cui incubo si è installato per sempre in un angolo della sua coscienza. Montanari mescola con sapiente leggerezza il comico e il tragico, l'innocenza della scoperta con la scoperta dell'orrore, in un variare di registri che non passano mai la misura di una scrittura credibile, chiara, emotiva e vera. La felicità è essere libero, pur con i compiti da fare per riparare italiano e latino, stare con l'amico del cuore Fabiano, cui poi si aggiungono Elia detto il Profeta e Rik Velardi, intelligente, pronto, che vuol fare da grande l'investigatore, e aver trovato una casetta abbandonata proprio sulla riva del naviglio della Martesana, a lambire l'acqua. Sarà nominata Il Regno degli Amici, storpiando un verso di una canzone degli Who, e attrezzata per sentirsi in paradiso, innanzitutto con un radioregistratore gigantesco, un Aiwa (che sarà ''emblema perfetto di questa storia: la felicità sprecata e buttata via'') comprato con i soldi dello zio giornalista e uomo di mondo, poi con pacchi di fumetti e riviste porno per i sogni onanistici, infine bevande e alcolici e il necessario per qualche spinello. Per i ragazzi un paradiso, tanto che il quadro di completerà con la comparsa di una specie di angelo, una ''ninfa pescatrice'', Valli, una ragazzina in salopette un po' selvatica che vive nomade con la madre in un camper non lontano, dorme per il caldo su un albero e passa il tempo pescando nella Martesana per procurarsi la cena. E per Demo, che riuscirà a farla accettare nel Regno degli Amici è una rivelazione, è l'amore che si affaccia, i primi veri baci e tremori e fremiti e desideri.
    Tutto perfetto, quasi idillico se non fosse che da quelle parti, di notte, non si sta proprio tranquilli e alcuni spacciatori, mezzetacche ma anche uno jugoslavo più duro, di quell'edificio vorrebbero appropriarsi e comunque fanno uso, intimidendo i ragazzi a suon di botte e lame di coltello. Finchè un giorno, quello in cui organizzano una festicciola per il compleanno di Valli, il male fatto e subito come qualcosa di naturale e inevitabile si insinua in loro e tutto si macchierà irreparabilmente nel segno della violenza e del disgregarsi del gruppo, di cui non sarebbe corretto raccontare di più. ''Forse uno dovrebbe rassegnarsi al fatto che la stagione dell'amicizia finisce nell'adolescenza'' e con la comparsa di una donna.
   

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