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Giovanni Soldati, l'Italia del pane

Giovanni Soldati, l'Italia del pane

40 anni dopo Vino al vino del padre Mario, un viaggio di ritorno

ROMA, 10 giugno 2015, 13:30

di Nicoletta Tamberlich

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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GIOVANNI SOLDATI - PANE AL PANE (ED.INFINITO, EURO 13, PAG 108).
    "Nel 1977 mio padre Mario Soldati, scrittore e regista, pubblicò un libro dal titolo 'Vino al vino', un viaggio d'assaggio attraverso le regioni italiane, i vigneti, i vini e i loro segreti e misteri", racconta il figlio Giovanni, regista anche lui di una trentina di film per il grande schermo e la televisione al suo attivo. Quattro decenni dopo Soldati ha "sentito forte il bisogno di cominciare un viaggio di ritorno, andando a scoprire un'altra radice comune dell'Italia: il pane.
    Un'escursione sotto forma di dialogo con alcuni artisti e personaggi dello spettacolo che considero miei cari amici e con cui ho condiviso tante importanti parti della mia vita". E' il libro Pane al Pane, una sorta di viaggio con gli amici di tutta una vita, a cominciare dalla compagna Stefania Sandrelli conosciuta sul set di Novecento di Bertolucci, Ettore Scola, Renzo Arbore, Gino Paoli, Maurizio Micheli, Nino Benvenuti, Pupi Avati, Michele Placido, Tinto Brass, Enrico Vanzina, Francesca Archibugi e Bernardo Bertolucci. Il profumo del pane fatto in casa che si sprigiona nelle strade, il pane dei tempi della guerra e quello, ormai diverso perché "americanizzato", degli Anni '50; il pane che accompagna le scampagnate al fiume di un tempo che non tornerà più e tanti altri ricordi di pane e di farina fanno parte delle queste testimonianze. Con loro il regista racconta la storia d'Italia, ognuno dei suoi compagni d'avventura ha la sua madeleine, da cui nasce una preghiera moderna per un Paese che è ancora unito nonostante si sia passati dal "dacci oggi il nostro pane quotidiano" a tempi difficili in cui "guadagnarsi la pagnotta" è un'impresa. L'introduzione è affidata a chi di cibo ne sa qualcosa Oscar Farinetti: "Al centro di ogni Eataly metto sempre la panetteria.
    Lo faccio per vari motivi. Prima di tutto perché il pane è il re assoluto dei cibi, in quanto detiene in modo incontestabile il primato nel rapporto nutrimento/bontà/prezzo. Se ci chiedessero quale alimento vorremmo portare su un'isola deserta, uno solo a parte l'acqua, la stragrande maggioranza degli umani sceglierebbe il pane. In secondo luogo perché veder nascere il pane è uno degli spettacoli più belli al mondo...".
    La compagna di tutta una vita di Soldati Stefania Sandrelli scrive:"Il pane è buono comunque e dovunque, in ogni forma. Lo prediligo rispetto a qualsiasi altro alimento, anche quelli considerati più prelibati. Ma sì, lo ammetto: sono pane-dipendente e il pane è il mio caviale. E questo splendido libro è il companatico giusto per apprezzarlo ancora di più". Soldati ha chiesto ad Ermanno Olmi di raccontare quanto sia stato importante nella sua vita il rapporto con il cibo. Il regista de L'Albero degli Zoccoli e La Leggenda del Santo Bevitore tornando indietro con la memoria racconta: "C'era la guerra e io ero sfollato in campagna, a Treviglio, perchè Milano era sotto i bombardamenti. Era il 1944 e io avevo solo 13 anni.
    Per tutta quell'estate avevo lavorato come garzone in una panetteria. Ancora oggi sono convinto che fare il pane sia uno dei mestieri più nobili e belli: una splendida preghiera collettiva. Pensa se ogni mattina, a scuola, gli insegnanti cominciassero le lezioni col preparare il pane insieme agli alunni".
    Bernardo Bertolucci, ricorda il primo sapore del primo pane assaggiato da bambino: "Si - risponde - lo rammento benissimo. E i sapori si confondono tra loro''.
   

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