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Uomini, macchine e il posto (ex) fisso

Uomini, macchine e il posto (ex) fisso

In un saggio di Lorenzo Pinna interrogativi di grande attualità

ROMA, 29 ottobre 2014, 13:28

Elisabetta Stefanelli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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   LORENZO PINNA, UOMINI E MACCHINE, LA SFIDA DELL'AUTOMAZIONE (BOLLATI BORINGHIERI - 15 EURO, 192 pag.) Se il posto di lavoro fisso già non esiste più ai nostri giorni, come sostiene - tra gli altri - il premier Matteo Renzi, ci sarà ancora, in un mondo sempre più automatizzato, uno spazio di lavoro per grande parte dell'umanità nel prossimo futuro? O i robot e gli algoritmi sostituiranno l'uomo, come i trattori spodestarono i cavalli nel dopo rivoluzione industriale? E con quali conseguenze economiche, sociali e psicologiche? Sono gli interrogativi, affascinanti e inquietanti, che attraversano il libro "Uomini e Macchine" di Lorenzo Pinna, scrittore, giornalista e autore del programma televisivo 'Quark'. Il testo non cerca una risposta definitiva, cosa peraltro impossibile da trovare vista la complessità della materia.
    Tuttavia ripercorre la storia della "competizione" tra uomo e macchina, soffermandosi in particolare sulla rivoluzione industriale, ed offre un prezioso GPS intellettuale e di conoscenze per orientarsi tra le sfide e gli enigmi del presente. Gli uomini saranno la prossima vittima? Sì, secondo alcuni economisti di fama mondiale. Tra di loro, Wassily Leontieff sostiene che siamo agli inizi di un processo che, nel giro di qualche decennio, porterà "molte persone a rimanere senza lavoro, creando gravi problemi di disoccupazione". Una cosa è certa: i robot - anche se non nella forma umanoide raffigurata nell'immaginario collettivo - sono già tra noi e ormai svolgono quotidianamente operazioni che prima richiedevano personale specializzato. Basti pensare all'e-commerce, l'acquisto, la vendita, le prenotazioni via Internet. Presto una miriade di lavori di routine potrebbero scomparire. Ci sono però anche pensatori, come Kenneth Rogoff, non così pessimisti sul futuro del lavoro umano. L'economista ricorda come la sconfitta inflitta nel 1997 dal computer dell'IBM Deep Blue al campione di scacchi Garri Kasparov avesse ingenerato il terrore che tutto il business attorno ai giocatori umani crollasse. Viceversa, attraverso Internet, le partite online, i software, molti più scacchisti di buon livello riescono a guadagnarsi da vivere grazie al boom di interesse creato attorno a questo gioco.
    Esistono dunque interpretazioni diverse di cosa ci riserverà il futuro in un mondo, inevitabilmente, sempre più automatizzato. "C'è una cosa che non finisce di stupire - avverte tuttavia nella sua prefazione Piero Angela - e cioè come nel perenne dibattito politico in cui è immerso il nostro paese non affiori quasi mai un concetto fondamentale: il ruolo della tecnologia (e della scienza che ci sta dietro) nel cambiare i destini di una società".
   

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