Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Killer mancato, Viviano racconta mafia

Killer mancato, Viviano racconta mafia

L'autobiografia di un giornalista cresciuto insieme ai boss

PALERMO, 27 settembre 2014, 14:06

Franco Nuccio

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

FRANCESCO VIVIANO 'IO, KILLER MANCATO' (Chiarelettere, pag. 143. Euro 14,00) Il ragazzo sta per ammazzare un uomo. È in un vicolo di Palermo e deve vendicare suo padre, ucciso alcuni anni prima.
    Quel ragazzo poco più che adolescente ha imparato a sopravvivere nel cuore nero della Sicilia e ora è a un bivio. "Io, killer mancato" (Chiarelettere editore, pp. 160 11,90 euro, da oggi in libreria) è la storia del giornalista Francesco Viviano, cresciuto a Palermo tra i mafiosi e oggi uno dei più importanti inviati italiani. È la storia di un ragazzo che ce l'ha fatta.
    Che non si arrende ai soldi facili, che non cede alla vendetta: non vuole fare come i suoi amici e diventare il braccio destro dei boss della Piana dei Colli. "Nel mio quartiere - racconta Viviano - c'erano personaggi legati a diverse famiglie mafiose: Madonia, Riccobono, Scaglione, Troia, Liga Nicoletti, Di Trapani, Davì, Pedone, Gambino, Bonanno, Micalizzi e Mutolo, la crema di Cosa nostra.
    Vivevamo fianco a fianco". Come sia riuscito a non diventare anche lui un killer, nonostante le frequentazioni con quei "bravi ragazzi", è lo stesso autore a spiegarlo in un libro che si legge tutto d'un fiato come un romanzo. Cameriere, marmista, pellicciaio, muratore, commesso. Poi la svolta, fattorino e telescriventista per l'ANSA, quindi giornalista. Prima all'ANSA, poi a "La Repubblica". È qui che Francesco Viviano tira fuori tutto quello che ha imparato tra i vicoli di Palermo, perché lui sa come muoversi e dove trovare le notizie, sa con chi deve parlare e come farlo. Attraverso il suo racconto, il lettore rivive gli anni terribili delle guerre di mafia, il maxiprocesso nell'aula bunker dell'Ucciardone, gli omicidi Falcone e Borsellino, le grandi confessioni dei pentiti, l'arresto di Brusca, la caccia al papello di Riina, le prime rivelazioni sulla trattativa tra mafia e Stato. Viviano è un cronista di razza: vuole i nomi e sa da chi ottenerli. "Io killer mancato" è anche la storia dell'amicizia con Peppe D'Avanzo, Mario Francese e Attilio Bolzoni, di chi ha fatto giornalismo cercando insieme gli scoop o strappandoseli di mano.
    È il ritratto della Sicilia e delle sue contraddizioni attraverso gli occhi di uno dei suoi migliori giornalisti. Ma sopratutto questo libro è un atto d'amore verso la persona alla quale Francesco Viviano deve tutto: la madre Enza, rimasta vedova a 19 anni, che ha lavorato tutta la vita per riuscire a crescere quel figlio inculcandogli i valori dell'onestà e non della vendetta. Fino a quando, felice e orgogliosa di quella foto che lo ritrae accanto al Papa, non ha visto che il suo Francesco aveva imboccato la strada giusta, diventando un giornalista importante e non uno dei tanti mafiosi di borgata finiti in carcere o al cimitero.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza