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Lavanya Sankaran, la mia India tra boom e povertà

Lavanya Sankaran, la mia India tra boom e povertà

Scrittrice, Bangalore città di grandi opportunità e immensi ostacoli

Roma, 11 settembre 2014, 11:58

Mauretta Capuano

ANSACheck

La scrittrice indiana Lavanya Sankaran - RIPRODUZIONE RISERVATA

La scrittrice indiana Lavanya Sankaran - RIPRODUZIONE RISERVATA
La scrittrice indiana Lavanya Sankaran - RIPRODUZIONE RISERVATA

    LAVANYA SANKARAN, LA FABBRICA DELLA SPERANZA (PP 432, EURO 17). Anand, che ha una fabbrica modello, pronta a decollare sul mercato internazionale. Kamala, che combatte la povertà da quando è nata e fa la domestica nella casa di Anand. E Bangalore, città di grandi opportunità e immensi ostacoli. Sono i tre protagonisti de 'La fabbrica della speranza', il romanzo della scrittrice indiana Lavanya Sankaran, che dopo aver vissuto e completato gli studi negli Stati Uniti è tornata nella sua città d'origine nel sud dell'India, Bangalore appunto.

    "Bangalore offre grandi opportunità a chiunque, sia a chi appartiene alla classe media sia a quella più bassa, ma è una corsa ad ostacoli perché le infrastrutture non sono all'altezza, spesso mancano l'elettricità e l'acqua potabile, il trasporto pubblico non è efficiente e il governo è corrotto. E, inoltre, gli affitti sono molto costosi. Se sei povero non hai un posto dove vivere" dice all'ANSA la Sankaran, tra gli ospiti del Festivaletteratura di Mantova 2014. Dopo aver aperto finestre in tutti gli angoli della città in cui convivono cultura millenaria e globalizzazione, ricchezza ed estrema povertà nella sua prima raccolta di racconti, 'Il tappeto rosso', bestseller assoluto in India e accolto con favore dalla critica internazionale, la scrittrice in questo romanzo racconta i contrasti più radicali della città attraverso la storia di Anand e Kamala.
    "Il filo che lega i due protagonisti è proprio il fatto che Bangalore rappresenta un'opportunità per tutti. Attrae persone a livello internazionale ma anche dall'India stessa. E' una città cosmopolita, sta vivendo un grande boom economico, si sta espandendo la Information Technology e offre anche dinamismo culturale. Quando ero bambina - racconta la scrittrice indiana - aveva una popolazione di 2 milioni di abitanti, adesso sono 8 milioni".
    In un certo senso, continua, "quello che è vero per Bangalore è vero per tutta l'India. Ci sono grande crescita e opportunità, ma persiste il problema della povertà. Nel mio paese il 20-30% della popolazione è sotto la soglia di povertà ed è molto rilevante su una popolazione di 1,2 miliardi di persone. La tensione sta proprio qui e l'obiettivo e speranza è proprio di risollevare queste persone dalla soglia in cui si trovano. E' questa la sfida dell'India".
   

Kamala fa di tutto perché suo figlio possa studiare, avere un'istruzione e fare quel passo verso la classe media, mentre Anan sogna di progredire con la sua azienda senza scendere a patti con la corruzione. "In India - dice la Sankaran - devi combattere contro Medusa e uccidere Idra". 'La fabbrica della speranza' si potrebbe dire che è il romanzo di Bangalore, quello in cui la Sankaran si concentra soprattutto sulla città come rappresentazione delle contraddizioni più forti dell'India. "La città è una forza così grande, più di ogni individuo e governo" sottolinea la scrittrice che sta lavorando a due nuovi libri, uno di racconti e un nuovo romanzo e non si sa se tornerà a parlare del suo luogo d'origine.
   

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