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L'uomo della scatola magica, una Varsavia senza tempo

Bodo Kox

L'uomo della scatola magica, una Varsavia senza tempo

Su Amazon Prime Video il distopico film di Bodo Kox

ROMA, 02 febbraio 2021, 09:14

Francesco Gallo

ANSACheck

L 'uomo della scatola magica, una Varsavia senza tempo - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'uomo della scatola magica, una Varsavia senza tempo - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'uomo della scatola magica, una Varsavia senza tempo - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Effetti speciali primitivi, quasi ingenui, e un miscuglio di fantascienza tra Orwell 1984 e Blade Runner, il tutto in una Varsavia tra 1952 e 2030. 'L'uomo della scatola magica' di Bodo Kox, disponibile su Amazon Prime Video, vive tra queste molte anime per raccontare una storia d'amore che si svolge al di là dei confini del tempo.
    Da una parte c'è la Polonia del 1952 irrigidita dal regime sovietico e, dall'altra, quella del 2030, costretta da una sorta di Grande fratello autoritario, piena di automi, chip che controllano le menti delle persone e esperimenti di ogni tipo.
    Nella Varsavia del futuro troviamo il giovane Adam (l'esordiente Piotr Polak) che ha perso la memoria e cerca di reinserirsi in una società che sceglie tutto per lui. Gli viene così fornito dallo Stato un fatiscente appartamento in un vecchio edificio e un lavoro come addetto alle pulizie.
    Come spesso capita, Adam si innamora sul posto di lavoro di Goria (Olga Boladz), affascinante impiegata dell'Ufficio Risorse Umane. Un amore complicato, il loro, specie da parte di Goria che considera poco un uomo che fa le pulizie. Ma, in questo film cupo, c'è qualcosa alla fine che lega le due Varsavie e questa coppia: la radio. Ormai oggetto di un passato lontano, la radio non solo trasmette quella musica proibita dal regime, ma nasconde anche un segreto che unisce il presente con il passato.
    Prodotto da Alter Ego Pictures (Polonia) e Vargo Film (Italia) 'L'uomo della scatola magica' ha vinto il Trieste Science+Fiction Festival come miglior film internazionale dopo essere stato premiato a Cannes per la sceneggiatura prima ancora che venisse prodotto. Il regista cult Bodo Kox è un'icona del cinema off polacco (Marco P. and the Bike Thieves, Doppelganger).
    In questo film indipendente e low cost, oltre all'attore prediletto del regista Sebastian Stankiewicz nei panni di uno stralunato operaio in odor di follia, anche una colonna sonora composta da Sandro Di Stefano, che si è aggiudicata un premio al Festival del film polacco di Gdynia a settembre.
   

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