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Domino, la Cia e l'Isis secondo Brian De Palma

Domino, la Cia e l'Isis secondo Brian De Palma

Il film, forse unica esperienza europea, in sala dall'11 luglio

ROMA, 13 luglio 2019, 13:07

di Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Siamo americani, leggiamo le vostre email". Si chiude così, con questa cinica battuta dell'agente Cia (Guy Pearce) a uno sbigottito agente speciale, ma solo danese, Nikolaj Coster-Waldau 'Domino', l'ultimo film di Brian De Palma in sala l'11 luglio con la Eagle. Un thriller, in salsa terroristica, con alcune zampate in puro stile De Palma, e momenti, al contrario, più deboli. Un film verso cui lo stesso regista di 'Vestito per uccidere' ha preso le distanze più volte.
    Per Domino ci sono stati infatti tagli non voluti (da due 2 ore si è passati a 90 minuti), tante divergenze creative, una sceneggiatura non del regista (firmata da Petter Skavlan), effetti speciali non all'altezza e tutto questo in una produzione europea composta da fondi danesi, francesi, belgi, olandesi e italiani.
    Insomma un ritorno al cinema quello di De Palma - l'ultimo suo film è stato 'Passion' nel 2012 - un po' complicato in un lavoro che aveva dalla sua la più cocente attualità, ovvero la lotta internazionale contro il terrorismo internazionale dell'Isis.
    Questa la storia. Christian (Nicolaj Coster-Waldau) e Alex (Carice van Houten), sono due poliziotti dell'unità crimini speciali di Copenaghen. Dopo l'omicidio del loro caro collega Lars (Sren Malling), durante un'azione di polizia consumata tra i tetti della città e degna del miglior Hitchcock, i due si lanciano in una disperata caccia all'uomo per trovare il colpevole, un affiliato ad una cellula danese dell'Isis.
    Un infinito inseguimento da parte della coppia, dalla capitale scandinava a Bruxelles fino ad Almeria, per scoprire, solo alla fine, di stare dentro a un intrigo internazionale molto piu' grande di loro. L'uomo a cui danno la caccia, il radicalizzato Ezra Tarzi (Eriq Ebouaney), è sotto l'interessata protezione della Cia e questo per dare la caccia al davvero pericolosissimo Sheikh Salah Al Din (Mohammed Azaay).
    In questo De Palma, ormai da tempo orfano di Hollywood che non finanzia più i suoi film, c'è ancora il suo immenso talento, il suo singolare modo di girare, fatto di dilatazioni del tempo, riprese chirurgiche e zoom impossibili.
    Non solo, in Domino c'è anche un po' di Italia: le musiche di Pino Donaggio in una delle scene più belle del film (quella della corrida con un simil-bolero di Ravel) e alcune riprese in Sardegna tra Cagliari, Capoterra, Domus De Maria e Pula.
   

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