Si ride fin dal primo fotogramma, quando la voce profonda di Claudio Santamaria-Batman spiega che tutti i grandi film cominciano proprio con una bella immagine nera e una musica tesa. E poi ci sono "flatulenze umane", "chiappe d'acciaio", "Iron Man Puzza" usato come password e tante altre battute. Ci sono i mitici mattoncini Lego che animano Gotham City non solo di Batman, Robin e Joker ma anche Superman, Wonder Woman e ogni sorta di esseri umani, animali, supereroi ed edifici. Ma c'è anche spazio per riflettere: sulla solitudine a cui spesso l'essere umano "si condanna", la famiglia, l'integrazione, il saper riconoscere i propri sbagli e tornare indietro. "Lego Batman - Il Film" diretto da Chris McKay arriva nelle sale il 9 febbraio distribuito da Warner Bros. Pictures in 2D e 3D e oggi all'anteprima romana lo presentano i doppiatori italiani (negli Usa sono Will Arnett, Michael Cera e Rosario Dawson): Claudio Santamaria, un abituè dei supereroi dato che ha già prestato la voce al Batman in "Lego Movie" ed è stato il protagonista di "Lo chiamavano Jeeg Robot"; Geppi Cucciari, una Barbara Gordon dalle vocali tutte sbagliate ma dai sentimenti giusti indimenticabile quando traduce "Come On" con un mitico "Ajò" in sardo.
E poi il giovane Alessandro Sperduti che interpreta con passione il piccolo Robin, spiegando che è "positivo e nerd proprio come me". "Batman è il solito pieno di sé, tronfio, narcisista ma in questo film farà i conti con la solitudine dei numeri primi e scoprirà la bellezza di fare le cose insieme agli altri" spiega scherzando Santamaria. "Spero che i bambini vedranno in questo film cose che gli adulti non vedranno e viceversa. C'è un po' di solitudine - scherza la Cucciari - che si percepirà, ma solo dopo i 38 anni. Tutti siamo soli rispetto a qualcuno e a qualcosa ma poi c'è questo trionfo dell'amicizia e dell'amore". E poi "Barbara Gordon - aggiunge - ha anche la grande forza di avere quello che tutte le donne vorrebbero avere e che tendenzialmente hanno e cioè di migliorare la vita delle persone che incontrano". "E poi questo cartone è un'esplosione di gioia, allegria e condivisione, familiare e omosessuale al contempo perché Batman vorrebbe stare con Barbara ma secondo me - dice ridendo la Cucciari - il suo cuore batte per Joker...".
E nel finale c'è anche spazio per l'attualità. "Roma come Gotham City?" chiede qualcuno. Santamaria se la cava con un laconico e "romanesco" "Ma da mo'..." mentre invece la Cucciari allarga la prospettiva a tutta la Penisola: "Gotham City ha la particolarità di avere la maggior parte di crimini e di criminali e i criminali commettono dei reati e infatti sono tutti in galera, addirittura in due galere diverse. Diciamo che in Italia commettere dei reati non è garanzia di correre il rischio di essere perseguiti in maniera immediata. Non vale solo per Roma ma per tutto e per tutti". E sugli Usa la Cucciari sottolinea: "E' anche un trionfo anche trasversale dell'integrazione, anche culturale perché tra l'altro il mio personaggio è una che abita a Gotham City e parla così, come parlo io, con tutte le vocali sbagliate, perché è chiaramente un'immigrata e in questo momento in America una che parla sbagliato, forse dice le cose giuste".
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