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Giallini-Gassmann, figlio gay sì, prete no

Giallini-Gassmann, figlio gay sì, prete no

In sala 'Se Dio vuole' di Falcone, nel cast Laura Morante

ROMA, 31 marzo 2015, 15:15

Francesco Gallo

ANSACheck

locandina Se dio vuole - RIPRODUZIONE RISERVATA

locandina Se dio vuole - RIPRODUZIONE RISERVATA
locandina Se dio vuole - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Un figlio gay si può anche accettare, ma prete no. La pensa così Tommaso (Marco Giallini) stimato cardiochirurgo con poco 'cuore' in 'Se Dio vuole', commedia gentile e intelligente di Edoardo Falcone, in sala dal 9 aprile in 350 copie con 01. Di scena Laura Morante, moglie pasionaria di Tommaso, il figlio Andrea con vocazione da prete (Enrico Oetiker), una figlia, Bianca (Ilaria Spada), molto superficiale, e soprattutto un prete, Don Pietro, ex galeotto, interpretato da uno straordinario Alessandro Gassmann.
    Questa la storia. Tommaso e Carla si dividono tra due figli.
    Lui è un ateo radicale: se gli dicono di aver fatto un miracolo con la sua operazione, replica "è solo che sono bravo". La moglie, invece, è solo una donna repressa che sta per esplodere.
    Non va meglio per i loro figli. La grande Bianca è praticamente una ragazza vuota appassionata di Gigi D'Alessio, mentre Andrea è un ragazzo brillante, iscritto a medicina, ma che mostra una fragilità ambigua.
    Sarà gay, si chiede il padre? Non sarebbe un problema per un padre laico come Tommaso. Così quando il ragazzo annuncia che deve fare una dichiarazione importante, il padre prepara il terreno con tutta la famiglia. Il giorno dell'atteso 'coming out' arriva, ma le dichiarazioni di Andrea sono di segno diverso: "Ho incontrato una persona che ha cambiato la mia vita e quella persona si chiama Gesù. Per questo ho deciso di diventare sacerdote!".
    Per Tommaso un figlio prete è troppo. Così, sotto falso nome, si presenta a Don Pietro che crede aver plagiato il figlio e cerca di trovare in lui qualcosa di losco, visto il suo passato di galera, che possa far ricredere Andrea sulla sua vocazione.
    Ma, come spesso capita, tra mille colpi di scena le cose non vanno mai come dovrebbero andare. "In questa commedia c'è anche la fede, perché mi interessa particolarmente la spiritualità - spiega oggi in conferenza stampo Edoardo Falcone, sceneggiatore al suo esordio alla regia -. Volevo provare a far ridere, ma anche ad aprirmi ad altre cose, fare un approfondimento oltre la commedia".
    "E' molta scienza e poca coscienza - dice Marco Giallini del suo personaggio -. Interpreto un uomo molto razionale attaccato a quello che succede". Mentre Alessandro Gassmann sottolinea: "Mi piace Don Pietro (si chiama così in omaggio al ruolo di Aldo Fabrizi in Roma città aperta), perché è un prete terreno che, tra l'altro, ha la fortuna delle fede, cosa che io non ho". Per Laura Morante, "Carla è una donna che ha deposto le armi, una donna piena di passioni che ha ripiegato in un ruolo borghese. E questo fino al 'coming out' del figlio che la scatena".
    Tra un figlio gay e un prete, dice Giallini, "per me va bene tutto tranne che laziale". Mentre Gassmann sottolinea: "Mi andrebbero bene tutti e due: prete o gay. Anzi mi dispiace che in Italia i gay debbano avere ancora tante difficoltà. Speriamo che si attui quanto prima una legge sulle unioni civili".
   

Ecco la scheda del film:
   

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