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Second Chance, thriller familiare firmato Bier

Second Chance, thriller familiare firmato Bier

Waldau, contento se fan de Il trono di spade andranno a vederlo

ROMA, 21 marzo 2015, 15:21

Francesco Gallo

ANSACheck

foto di scena Second chance - RIPRODUZIONE RISERVATA

foto di scena Second chance - RIPRODUZIONE RISERVATA
foto di scena Second chance - RIPRODUZIONE RISERVATA

   Un thriller familiare crudo e duro, ma anche un dramma da cieli grigi del nord che non poteva che essere scritto e diretto da una donna come la regista danese premio Oscar Susanne Bier. Si tratta di Second Chance, già al Torino Film Festival e ora in sala con Teodora dal 2 aprile.
    Protagonista Andreas (Nikolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister de Il trono di spade) un poliziotto felicemente sposato che ha da poco avuto un bambino, Alexandre, che cura con tutto il suo affetto insieme ovviamente alla moglie Anna (Maria Bonnevie).
    A mettere in moto il meccanismo del dramma, un semplice intervento per rumori molesti in una casa periferica della città. Qui Andreas si trova di fronte il solito degrado di una coppia di tossici con l'aggravante di un neonato abbandonato a se stesso. Una famiglia composta da Tristan (Nikolaj Lie Kaas), spacciatore di droga già noto ad Andreas, e Sanne (May Anderson), una donna molto bella che viene costretta da lui ad assumere eroina. Ma quello che colpisce di più Andreas e' la sporcizia e l'abbandono del figlio dei due. Quando improvvisa scoppia la tragedia in casa di Andreas, ovvero l'inspiegabile morte del piccolo Alexandre, la coppia non può che maledire un destino che toglie un figlio a una coppia borghese e affidabile, mentre salva quello di una famiglia di brutti, sporchi e cattivi. A questo punto Andreas si trova a fare scelte eticamente scorrette, ma per certi versi condivisibile. Il male, mai come in questo film, si nasconde insomma dove meno lo si aspetta. E a rivelarlo e' un finale davvero sorprendente. ''Il film - spiega l'attore - mette in mostra due mondi. Una casa borghese dove ti senti quasi colpevole per tanta felicità e perfezione e una casa dove tutto è un inferno. Insomma due mondi estremi, ma dove comunque è meglio non rilasciare giudizi''.
    Le scene più dure? ''Sicuramente quelle con i neonati.
    Ricoprire un neonato di feci è stata davvero una cosa molto dura perché i bambini sono la quintessenza della purezza. Ma su tutte la più forte è quella in cui io e mia moglie di notte scopriamo che nostro figlio è morto''.
    E aggiunge Nikolaj Coster-Waldau: ''sono un fan della Bier.
    Quando mi ha chiamato e mi ha fatto leggere lo script ero contento di fare un lavoro che mette in campo un tema così universale e che mostra quanto è difficile essere esseri umani''. L'attore oggi a Roma dice che sarebbe contento se la sua presenza potesse fare da volano per un film così difficile:''se le mie fan andranno a vederlo - dice - non posso che essere contento. Anche se questo è un piccolo film e del tutto diverso dalla serie tv''.
   

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