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Kim Ki-duk, ecco la violenza al microscopio

Kim Ki-duk, ecco la violenza al microscopio

Corea corrotta e cattiva in One on One che ha aperto le Giornate degli Autori a Venezia

VENEZIA, 29 agosto 2014, 16:46

Francesco Gallo

ANSACheck

locandina one o one kim ki-duk - RIPRODUZIONE RISERVATA

locandina one o one kim ki-duk - RIPRODUZIONE RISERVATA
locandina one o one kim ki-duk - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Nonostante la violenza tipica dei film di Kim Ki-duk, questa volta in One on one, che ha aperto le Giornate degli Autori alla Mostra del cinema di Venezia - ed è in questi giorni in sala -, sembra di essere piombati in un'opera drammaturgica dedicata alla vendetta e soprattutto alla inevitabilità del male. Insomma quasi un saggio shakespeariano pieno di frasi da ricordare. Al centro di tutto, la violenza e l'assassinio di una giovane studentessa liceale. Scena con la quale inizia il film.
    Sette, si scoprirà solo dopo, sono gli assassini della giovane. Ora, proprio come ricorda il titolo, uno a uno i colpevoli di questa tragedia vengono rapiti da un corpo militare non meglio identificato e torturati.
    Scopo della tortura, costringere il torturato 'colpevole' a descrivere nei particolari la sua cattiva azione e ad ammettere la colpa. Solo dopo questo atto riparatorio viene rilasciato. E così avviene per tutti gli altri.
    Ma in questa squadra moralizzatrice, al cui vertice c'è il padre della ragazza torturate e uccisa, cominciano le prime defezioni. Molti degli improvvisati adepti non ritengono giusto alla fine che alla violenza si risponda con altrettanta violenza. Insomma nessuno riesce davvero ad uscire dal suo ruolo di vittima o di carnefice. E' la legge naturale delle cose.
    Tutto, spiega il protagonista del film, si regge su questo malvagio equilibrio.
    Un modo, in questo film politico di Kim Ki-duk, di raccontare la società della Corea e non solo. "Questo film - dice nelle note di regia lo stesso regista, già Leone d'oro per Pietà nel 2012 - è sulla Corea in cui vivo. Ho scritto la sceneggiatura dicendo a me stesso che anche io ero un codardo. Vivendo qui sono scioccato tutti i giorni. Perché in questa società la corruzione è considerata un'abilità. Ho cercato di odiare tutto questo, disprezzarlo, dimenticarlo e liberarmene".
    E ancora il regista: "Chi è Oh Min-ju, la giovane liceale che viene uccisa all'inizio del film? Gli spettatori del film avranno ucciso la propria Oh Min-ju. Qualunque cosa o chiunque essa sia, devono avere la loro Oh Min-ju per guardare questo film fino alla fine. E accetteranno o rifiuteranno il finale".
    Nel personale palmares di Kim Ki-duk, anche La samaritana (Orso d'Argento a Berlino 2004), Ferro 3 - La casa vuota (Leone d'Argento a Venezia 2004), Arirang (Un Certain Regard a Cannes 2011).

  
 La scheda del film:   http://bit.ly/1u50faq

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