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Fagnani: "A Belve spalle dritte ma anche tenerezza"

Tv

Fagnani: "A Belve spalle dritte ma anche tenerezza"

Giornalista torna su Rai2 da 18/2 con le sue interviste scomode

ROMA, 17 febbraio 2022, 15:04

di Marzia Apice

ANSACheck

FAGNANI, A BELVE SPALLE DRITTE E TENEREZZA - RIPRODUZIONE RISERVATA

FAGNANI, A BELVE SPALLE DRITTE E TENEREZZA - RIPRODUZIONE RISERVATA
FAGNANI, A BELVE SPALLE DRITTE E TENEREZZA - RIPRODUZIONE RISERVATA

Due sgabelli scomodi, "per non rilassarsi mai e restare sempre con le spalle dritte, io per prima". Ma anche una porta aperta alla tenerezza, "perché se ti metti a nudo, poi il dolore emerge e l'intimità colpisce. In fondo, ognuno è belva a modo proprio". Con il sorriso, e un approccio ironico e graffiante, Francesca Fagnani è pronta per tornare su Rai 2 con la nuova stagione di "Belve", il programma da lei ideato e condotto, in onda dal 18 febbraio tutti i venerdì, in seconda serata.

Dieci le puntate di questa seconda edizione del programma, ciascuna scandita dalle interviste senza filtri né sconti a donne forti, spigolose e forse non amabili, ma capaci di aggredire la vita: nella prima puntata le ospiti sono Pamela Prati ed Elettra Lamborghini, poi sono attese Paola Taverna, Ilary Blasi, Aurora Ramazzotti, Serena Grandi, Roberta Bruzzone, Anna Maria Bernini, la prima medaglia d'oro del pugilato Irma Testa, un'ex camorrista e qualche uomo ben selezionato, come Morgan, il primo ad aver confermato. "Sto aspettando la risposta di Matteo Salvini. Invece Giuseppe Conte mi ha detto di no", racconta Francesca Fagnani in un'intervista all'ANSA, specificando che il criterio usato per gli ospiti "uomini o donne è sempre lo stesso, la personalità forte e il coraggio di affrontare la vita all'attacco". E' difficile sedersi sullo sgabello di "Belve", e non solo perché è scomodo, ma perché bisogna accettare un'intervista che è una sorta di braccio di ferro. "Sì, ma in molti mi hanno chiesto di partecipare, perché se la prendi come un gioco e sai giocare, alla fine vinci", afferma, "io non invito chi presenta libri o film, ma solo persone che hanno aspetti interessanti da rivelare. Quando mi preparo per le interviste cerco di tutto, privilegiando elementi che possano far conoscere informazioni inedite, o magari partendo anche da cose già note ma osservate da un altro punto di vista".

Già la prima puntata si preannuncia piena di rivelazioni: "Pamela Prati è un personaggio drammaticamente interessante, ha rappresentato un mondo televisivo e di costume che ormai non esiste più. Poi è tornata alla ribalta con una vicenda surreale, quella di Mark Caltagirone. Ho cercato di capire l'aspetto umano e lei mi ha detto cose forti che, se fossero vere, sarebbero gravissime, come il fatto di aver rischiato la vita", racconta Fagnani, "poi intervisto Elettra Lamborghini, che seppur giovane secondo me ha già cambiato pelle due o tre volte. Di lei mi ha colpito il fatto che tenga moltissimo all'opinione dei social, è figlia del suo tempo, ma parliamo di una cantante che è un fenomeno, con milioni di visualizzazioni". Ascoltando le sue interviste, spicca il tono affilato delle sue domande ma a ben guardare anche la tenerezza. "E' vero, tante interviste lasciano una sensazione di tenerezza e alcune restano dentro più di altre", afferma, "penso a Rosalinda Celentano o a Melania Rizzoli, che si sono raccontate in modo intimo e hanno fatto emergere il dolore".

Al pubblico di Belve piace il fatto di vedere l'intervistato in difficoltà o più il senso di verità? "Non credo ci sia sadismo da parte del pubblico, quanto piuttosto il divertimento", spiega, "in fondo faccio domande che tutti vorrebbero fare, ho uno spirito sornione e un'ironia molto romana, ma non sono mai aggressiva, mi rivolgo sempre con il sorriso: le mie non sono interviste, ma ritratti". C'è qualcuno a cui vorrebbe fare un'intervista? "Il sogno sarebbe intervistare Angela Merkel, lei che è stata la donna più potente d'Europa. Se penso a un'intervista impossibile, sicuramente Franca Valeri: una donna innovativa, spiritosa, intelligente, e che non ha mai avuto bisogno di un marito per affermarsi", dice. A proposito di parità uomo-donna (se ne è occupata nel monologo a Le Iene nel novembre scorso, in cui ha denunciato l'assenza di solidarietà tra le donne e le discriminazioni anche nel mondo dell'informazione), c'è qualcosa che si potrebbe fare nell'immediato? "Bisogna partire dal gap salariale: l'indipendenza economica è fondamentale nella conquista della parità. In passato c'è chi ha combattuto per noi, ora dobbiamo prenderceli i nostri diritti e smettere di fare il pianto greco", afferma, "come ho già detto, anche chi fa informazione ha grandi responsabilità. Noi giornalisti siamo sempre pronti a puntare il dito verso chi, nella politica o nelle aziende, non dà il giusto spazio alle donne. Ma restano le disparità. Io, nelle redazioni in cui ho lavorato, anche in quelle più progressiste, ho guadagnato meno di colleghi uomini, a parità di ruolo ovviamente". In futuro quale progetto vorrebbe realizzare? "Da sempre mi occupo di criminalità organizzata: credo che vada raccontata di più, guardiamo tutti le fiction ma poi le cose vere non vogliamo sentirle - conclude - per questo spero di tornare ai reportage e ai documentari".

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