Per salvare la faccia e una
liquidazione da 120 milioni di dollari, l'ex capo della Cbs Les
Moonves distrusse prove e mise fuori pista gli investigatori che
indagavano sulle sue malefatte sessuali. Queste le conclusioni
di una commissione di avvocati assunti dalla rete secondo cui
l'azienda ha tutte le giustificazioni per non pagare.
Il rapporto dei legali - 59 pagine ottenute dal New York
Times - contiene nuove rivelazioni in aggiunta a quanto emerso a
settembre e che ha costretto alle dimissioni da amministratore
delegato uno dei più acclamati executive di Hollywood. Si scopre
così che una dipendente della rete doveva essere "sempre
reperibile" per il sesso orale con il capo. "Altri dipendenti lo
sapevano ed erano convinti che per questa mansione la donna
fosse protetta da sanzioni disciplinari o licenziamenti", si
legge.
Alla guida della Cbs da 15 anni e, dopo la caduta di
Weinstein, forse la vittima più illustre del movimento #metoo,
Moonves ha plasmato la tv americana per oltre 30 anni.
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