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Al Prix Italia 70 anni di Capri

Al Prix Italia 70 anni di Capri

L'isola nelle immagini Rai e abiti storici del made in Italy

CAPRI, 25 settembre 2018, 20:51

Michele Cassano

ANSACheck

Un 'immagine della mostra Da capri a Capri, 70 anni di storytelling internazionale allestita nella Certosa di san Giacomo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un 'immagine della mostra Da capri a Capri, 70 anni di storytelling internazionale allestita nella Certosa di san Giacomo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un 'immagine della mostra Da capri a Capri, 70 anni di storytelling internazionale allestita nella Certosa di san Giacomo - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - CAPRI, 25 SET 
C'è Jackie Kennedy che passeggia in notturna per via Camerelle aperta in suo onore; ci sono i colori dell'isola dei faraglioni, il clima di libertà e inclusione che l'ha sempre caratterizzata; la moda sbarazzina che ha attirato i più grandi stilisti del mondo. C'è un pezzo della storia di Capri nella mostra allestita in occasione delle celebrazioni per l'anniversario del Prix Italia, il concorso televisivo promosso dalla Rai e nato proprio sull'isola delle sirene, nel 1948. "Da Capri a Capri: 70 anni di storytelling internazionale" è allestita in cinque sale del Cuarto del Priore della Certosa di san Giacomo per raccontare, attraverso immagini, suoni, e una serie di capi e oggetti di cui l'isola è stata ispiratrice e la Rai testimone con le sue riprese e le sue cronache, la trasformazione da rifugio per pochi a mito pop amato nel mondo. Curata da Fabiana Giacomotti, scrittrice e direttore scientifico del Master in Teoria e Strategie della Moda all'Università di Roma La Sapienza, allestita dal Prix Italia con il contributo del Centro di Produzione Rai di Napoli, l'esposizione, inaugurata oggi per chiudere il 30 settembre, si svolge lungo un percorso scandito da una selezione di immagini e dati dell'archivio del Prix Italia, in cui compaiono nomi come Samuel Beckett e Ingmar Bergman, da una postazione dell'Archivio della Canzone Napoletana dedicata a Capri, selezionata da Luigi Aveta, e da trenta fra abiti e accessori presentati su manichini creati da Bonaveri per l'occasione. Sono esposti abiti delle firme più importanti del made in Italy e della storia della moda italiana, fra cui Renato Balestra, Rocco Barocco, Capucci, Enrico Coveri (cha a Capri debuttò come stilista di Tiberi), Livio De Simone, Gianfranco Ferré, Irene Galitzine, Isaia, André Laug, Missoni, La Parisienne, Emilio Pucci, Valentino, oltre ai pantaloni al polpaccio brevettati dalla stilista tedesca Sonja De Lennart e portati al successo da Audrey Hepburn, tornano nelle stesse sale del monastero dove sfilarono per la prima volta, in un confronto fra ieri e oggi attraverso i video storici. Poi le immagini delle artigiane del pizzo al tombolo in una ripresa dei primi Anni Cinquanta. Una danza folkloristica presentata a un pubblico di signore impellicciate e di uomini in abito da sera in una bizzarra serata "Capri en rose" dell'aprile 1959. Roger Vivier che ride accanto a Federico Forquet; Paco Rabanne; Pierre Cardin. E ancora Verushka acconciata con alghe e coralli per la sfilata di Valentino a "Mare Moda Capri", l'evento organizzato da Rudi Crespi che fra gli anni Sessanta e i Settanta porta l'isola all'attenzione del fashion system mondiale. I caftani e i pagliaccetti da mare di Missoni, protagonisti della collezione 1970; i palazzo pijiama di Irene Galitzine intervistata nel 1968 da Benedetta Barzini a Villa Vivara per "Linea contro Linea", il primo programma di moda, design e mondanità della storia. La cronaca puntuale di grandi emozioni. Oltre alle immagini, ai filmati e alla musica, l'esposizione prevede anche momenti live, di coinvolgimento per il pubblico e per gli ascoltatori, grazie ad Andrea Borgnino, autore e conduttore di Rai Radio Techeté, che dalla postazione allestita nel cuore del percorso animerà ogni giorno la mostra con ospiti, commenti e testimonianze.   

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