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Torna Marco Polo, 10 nuovi episodi

Torna Marco Polo, 10 nuovi episodi

Favino e Richelmy di nuovo insieme per la serie Netflix dal 1/7

MILANO, 14 giugno 2016, 11:53

Federico Pucci

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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'I mondi entreranno in collisione': il motto della prima stagione di 'Marco Polo' sembra avverarsi nella seconda, in arrivo dal 1 luglio fra complotti, scontri di civiltà e la maturazione individuale di un'icona italiana. I dieci nuovi episodi della serie originale Netflix con protagonisti Lorenzo Richelmy (Marco Polo) e Benedict Wong (Kublai Khan) ripartono dalle insidie interne ed esterne che minacciano i Mongoli dopo l'annessione dell'impero cinese: "Ma questa stagione sarà focalizzata sui personaggi: dopo averli conosciuti, ora se ne sviluppano i caratteri, e Marco dovrà decidere se restare o meno in Cina", racconta Richelmy presentando oggi a Milano la stagione.
I rapporti di potere narrati nascondono così una domanda sull'identità dei personaggi: "E' innanzitutto un dramma famigliare, e da questa prospettiva si può raccontare la storia in modo più ampio", prosegue il protagonista. Fra i misteri della stagione il ritorno di Niccolò Polo (Pierfrancesco Favino), che avevamo lasciato bandito dall'impero: "Il suo rientro in scena rischia di sconvolgere gli equilibri di Marco, ormai integrato a corte", anticipa Favino. Ma in questo ritorno si annida anche la minaccia di uno scontro fra occidente e oriente su grande scala, in cui entrerà in gioco anche Papa Gregorio X, interpretato da Gabriel Byrne.
"Raccontare quel periodo permette di parlare di tensioni non lontane dalle nostre - continua Favino - L'impero mongolo accoglieva tante culture ed etnie, era già un mondo globalizzato". Un ulteriore conflitto è quello che Marco vive fra due modelli paterni: "Niccolò non è un ruolo da cliché di figura paterna, per questo mi piace - spiega Favino - Lui stesso scopre di essere padre e deve fare i conti con un figlio che non conosce". E se licenza poetica e filologia sembrano scontrarsi, Richelmy adotta un motto suggerito dallo showrunner John Fusco: "Sul letto di morte Marco avrebbe detto 'Non mi avete fatto raccontare neanche la metà di quello che ho visto': noi partiamo dalla storia vera per descrivere con libertà quella metà ignota". Così si spiega ad esempio l'attenzione per il kung-fu, incarnata dal monaco guerriero Cento Occhi (Tom Wu) e da un nuovo personaggio misterioso interpretato da Michelle Yeoh ('La Tigre e il Dragone'): "Sappiamo che Marco Polo prestò servizio militare per il Khan, ma non sappiamo se studiò le arti marziali allora già diffuse - dice Richelmy - In ogni caso, combattere con un mito come Michelle Yeoh è un'esperienza pazzesca!". La grandiosità e l'esotismo sono del resto ingredienti fondamentali per una produzione internazionale girata in questa stagione fra Ungheria, Slovacchia e Malesia per dare una veste appagante a un racconto di genere.
E se per Richelmy una rinascita del 'genere' in Italia è alle porte ("Spero che Netflix dia un segnale ai produttori italiani"), Favino osserva qualcosa di più profondo dietro progetti come la prima produzione italiana del colosso dello streaming, 'Suburra', che però non lo vedrà coinvolto: "Dietro ai gialli o alle saghe epiche e storiche ci sono sempre archetipi classici - dice l'attore romano - Così il mix di lotta alla paternità e al potere di Marco Polo mi ricorda l'Amleto".

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