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Rizzi, Allegrini e Lupo in concerto al Manzoni di Bologna

Rizzi, Allegrini e Lupo in concerto al Manzoni di Bologna

L'8 aprile per Musica Insieme: brani di Brahms, Ligeti e Bartók

BOLOGNA, 05 aprile 2024, 11:54

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

La stagione concertistica di Musica Insieme prosegue l'8 aprile alle 20,30 all'Auditorium Manzoni di Bologna con il trio formato dal violinista Marco Rizzi, dal cornista Alessio Allegrini e dal pianista Benedetto Lupo, impegnati nella costruzione di un programma "a geometrie variabili" su musiche di Brahms, Ligeti e Bartók.
    "Conosco Alessio Allegrini e Benedetto Lupo sin da quando eravamo giovani - racconta Marco Rizzi - spesso ci si incontrava e si suonava insieme. Oltre ad essere due eccezionali solisti, trovo che siano anche musicisti estremamente sinceri. Per fare questo tipo di musica infatti è importante portare una sorta di sincerità sul palcoscenico. È un programma meditato, sul quale abbiamo cominciato a lavorare già da alcuni mesi. Per questo organico, come sappiamo, la letteratura è molto limitata, e quella rimasta in repertorio si riduce praticamente ai due Trii che suoneremo per Musica Insieme, ossia quelli di Brahms e Ligeti".
    Ad aprire la serata saranno i Quattro Pezzi Op. 119 per pianoforte di Johannes Brahms, scritti nel 1892 e considerati tra i brani più affascinanti e maturi del compositore di Amburgo. Si prosegue con il Trio - Hommage à Brahms di György Ligeti, completato dal compositore ungherese nel 1982: in esso l'autore porta alle estreme conseguenze le caratteristiche timbriche e il linguaggio dell'esempio brahmsiano. Ad aprire la seconda parte del concerto sarà la Ciaccona dalla Sonata Sz. 117 per violino solo di Béla Bartók: commissionatagli dal violinista Yehudi Menuhin, è un capolavoro del repertorio per violino solo, e a sua volta il Tempo di Ciaccona rievoca la musica del passato, in particolare il suo nume tutelare Bach. In chiusura il Trio in mi bemolle maggiore Op. 40 di Johannes Brahms, scritto a poco più di trent'anni e poi rielaborato fino al 1891.
   
   

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