La Scala non ha mai avuto
intenzione di fare una tournée a settembre in Egitto. Dopo le
polemiche, il sovrintendente Dominique Meyer ha voluto chiarire
all'ANSA che "c'è stato tanto rumore per nulla". Si è trattato
solo di una proposta arrivata al Teatro e "non c'è stato alcuno
scontro con i sindacati".
"Capisco la famiglia Regeni e l'attenzione dopo un disastro
del genere, la cosa peggiore che possa succedere a un genitore.
Ma noi - ha ribadito - abbiamo rinunciato a fare qualcosa che
non volevamo fare". A settembre la Scala ha iniziative a
Milano..
"Noi abbiamo quasi ogni giorno proposte di tour e poi vediamo
se sono fattibili, se sono giuste le date, se gli artisti sono
disponibili, quali sono i costi. E questa - ha aggiunto Meyer -
era una proposta come tante" per una trasferta in Egitto, a
Dubai negli Emirati Arabi e in Kuwait a settembre. "Ma a
settembre abbiamo altre priorità come fare la 'Scala in città",
il palinsesto di spettacoli in varie parti di Milano, anche in
periferia, coinvolgendo tutti gli ensemble, ovvero coro,
orchestra e corpo di ballo che lo scorso anno, nella prima
edizione, ha avuto molto successo. "Gli incontri in una ventina
di posti in città per terminare alla Scala aprendo le porte per
me - ha spiegato il sovrintendente - sono una priorità
assoluta".
"Due o tre giorni fa ho saputo che c'era una sensibilità
forte di alcuni riguardo all'Egitto ma non c'è stato alcuno
scontro con i sindacati. Non c'è stata nessuna riunione":
"C'è stato molto rumore per nulla. Ho saputo ieri sera dopo la
conclusione di Thais che c'erano queste voci ma ripeto - ha
concluso -: abbiamo rinunciato a qualcosa che non volevamo
fare".
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