Il teatro Valli di Reggio
Emilia ritorna all'antico amore per l'opera barocca con il
"Serse" di Haendel, ultimo lavoro teatrale del compositore
tedesco, in scena il 29 e 31 marzo prossimi con la regia di
Gabriele Vacis. Frutto di una coproduzione con i teatri di
Modena, Piacenza e Ravenna, dove verrà rappresentato
successivamente, "Serse" è affidato all'esperienza
dell'Accademia Bizantina e del suo direttore Ottavio Dantone,
considerato uno dei massimi protagonisti della riscoperta del
repertorio barocco con criteri filologici.
Il cast, composto da interpreti specialisti del repertorio
barocco, comprende Arianna Vendittelli (Serse), Marina De Liso
(Arsamene), Delphine Galou (Amastre), Monica Piccinini
(Romilda), Francesca Aspromonte (Atalanta), Luigi De Donato
(Ariodate) e Biagio Pizzuti (Elviro). "Serse" è una delle opere
meno rappresentate del panorama barocco, già di per sé poco
considerato, almeno in Italia: a Reggio Emilia, prima d'ora, non
è mai andato in scena.
La storia che "si finge" è l'amore di Serse, imperatore di
Persia, per Romilda, la figlia del suo generale più fedele. Solo
che Romilda è innamorata di Arsamene, il fratello di Serse. E
anche Romilda ha una sorella, Atalanta, anche lei innamorata di
Arsamene, che però è pazzamente innamorato di Romilda. "Un gioco
circolare di amori adolescenziali - spiega il regista, Gabriele
Vacis - che mette in secondo piano le questioni politiche,
sociali, militari, di cui l'imperatore Serse dovrebbe farsi
carico. Invece trionfa la natura dei sentimenti e dei corpi".
Una sorta di movimento vorticoso e centrifugo, costellato di
arie, più di 40, a partire dalla celeberrima "Ombra mai
fu".
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