La facciata della basilica di San
Miniato a Firenze scenario iridescente di un teatro del luogo
nello spettacolo 'Dal Monte una luce aurorale' del regista
Giancarlo Cauteruccio in scena l'8 e il 9 settembre. L'opera,
dedicata alle celebrazioni per il millenario di S.Miniato, è la
seconda edizione del progetto Drammaturgia dello spazio - per un
teatro dei luoghi, di Teatro Studio Krypton.
La facciata della basilica sarà un fondale dinamico,
architettura di luce davanti alla quale il corpo dei performer
dà vita al racconto di forme, elementi, simboli e misteri, per
una drammaturgia audio-visuale di forte impatto percettivo. La
performance è un'intensa sollecitazione sensoriale che favorisce
il volo percettivo, il quale attraverso la vibrazione della
luce, unisce la profonda spiritualità di San Miniato alla città
ed esalta la peculiarità della basilica: il divino che si
rispecchia nell'umano attraverso la perfezione delle forme
geometriche.
Lo spettacolo comincia con il lavoro degli uomini,
'costruttori', portatori di scienza, operai che con fatica,
pietra su pietra, edificano una fabbrica destinata ad
attraversare i millenni. Gli allievi del laboratorio di
teatro/architettura, coordinati dalla coreografa Margherita
Landi, aprono la prima scena, lavorando con terra, pietra e
legno per mostrare la volontà umana di cercare la connessione
tra cielo e terra. Una torre/scultura lignea, posta al vertice
della scala santa, è la simbolica soglia di accesso. Da questa
torre prende vita la videoproiezione, che genera il mapping
visuale ideato da Massimo Bevilacqua e guidato dalla colonna
sonora di Alessio Bianciardi con brani di Giusto Pio,
recentemente scomparso. L'attore Roberto Visconti accompagna il
pubblico nelle visioni, interpretando un testo del regista,
mentre la cantante-performer Chiara De Palo interpreta lo spazio
come luogo speciale di meditazione, attraverso la voce e
l'azione minimale e geometrica.
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