Sono 51 anni che a
Monticchiello, piccolo borgo medioevale, cinto di mura su un
colle vicino a Pienza davanti ai paesaggi meravigliosi della Val
d'Orcia, la gente del paese allestisce ogni estate un
'autodramma', come lo definì a suo tempo Strehler, ovvero uno
spettacolo teatrale ideato, scritto e interpretato
collettivamente sotto la guida registica e drammaturgica di
Andrea Cresti, con cui riflettono sul proprio passato contadino
e sulle mutazioni della società d'oggi. Quest'anno il lavoro del
'Teatro povero', che si replica fino al 14/8, si intitola 'Mal
Comune' e per la prima volta ha un finale, se non di sconfitta
totale, certo di perplessità e spaesamento su una crisi che
sembra non aver fine e sui cambiamenti decisi dall'alto e che
poi sul campo creano situazioni drammatiche.
Il tema è quello dell'accorpamento obbligatorio dei piccoli
comuni di cui si discute negli ultimi anni, qui strumentalmente
estremizzato perché il paradosso diventi evidente e serva al
gioco teatrale.
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