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'Azioni', teatro migranti e istituzioni

'Azioni', teatro migranti e istituzioni

Inteatro si immerge in quartiere multietnico con Duyvendak

ANCONA, 28 giugno 2017, 12:17

Redazione ANSA

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Cosa fare o non fare concretamente per l'accoglienza e l'inserimento dei migranti, portando in un'assemblea pubblica le loro testimonianze e i loro bisogni. E' quanto ha fatto ieri sera al mercato coperto di Pian San Lazzaro di Ancona il regista svizzero-olandese Yan Duyvendak nello spettacolo in prima assoluta 'Azioni', prodotto da Marche Teatro, seconda opera in cartellone del 39mo Inteatro Festival, in programma dal 24 giugno al 2 luglio tra Ancona e Polverigi.
    Lo 'scenario', nel quartiere più multietnico della città, era quello di una semplice assemblea, con le sedie messe in circolo.
    Il ''pubblico'', cioè alcuni migranti, esponenti di associazioni e cooperative che si occupano di accoglienza (Irs-Aurora, La Gemma, Free-Woman), avvocati di strada, funzionari della Prefettura, del Comune e della Regione Marche, hanno raccontato a turno le loro esperienze personali e istituzionali.
    Così Elène rifugiata politica del Camerun, in Italia da 17 anni, ripercorre le difficoltà incontrate nel trovare un alloggio, promesso per telefono e poi negato quando i proprietari la scoprono nera, mentre Habibullah, richiedente asilo afgano, da otto mesi in Italia, si commuove quando parla della sua famiglia lasciata in patria, perché non sa che futuro potrà avere. Ci si confronta sulle difficoltà burocratiche per ottenere il permesso di soggiorno o di richiedente asilo, e si parla di problemi di lingua, di accesso alla scuola e inserimento lavorativo, ma anche di ciò che le istituzioni e le associazioni stanno facendo per affrontare una situazione complessa, e di progetti futuri. Infine viene distribuito un questionario in cui concretamente tutti i presenti vengono invitati ad offrire il loro aiuto, lasciando nome e cognome, per poter eventualmente accogliere i figli dei migranti quando questi vanno al lavoro, offrire un tetto, sostegno affettivo e collaborazione, in una parola integrazione.
   

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