Cosa fare o non fare concretamente
per l'accoglienza e l'inserimento dei migranti, portando in
un'assemblea pubblica le loro testimonianze e i loro bisogni. E'
quanto ha fatto ieri sera al mercato coperto di Pian San Lazzaro
di Ancona il regista svizzero-olandese Yan Duyvendak nello
spettacolo in prima assoluta 'Azioni', prodotto da Marche
Teatro, seconda opera in cartellone del 39mo Inteatro Festival,
in programma dal 24 giugno al 2 luglio tra Ancona e Polverigi.
Lo 'scenario', nel quartiere più multietnico della città, era
quello di una semplice assemblea, con le sedie messe in circolo.
Il ''pubblico'', cioè alcuni migranti, esponenti di associazioni
e cooperative che si occupano di accoglienza (Irs-Aurora, La
Gemma, Free-Woman), avvocati di strada, funzionari della
Prefettura, del Comune e della Regione Marche, hanno raccontato
a turno le loro esperienze personali e istituzionali.
Così Elène rifugiata politica del Camerun, in Italia da 17
anni, ripercorre le difficoltà incontrate nel trovare un
alloggio, promesso per telefono e poi negato quando i
proprietari la scoprono nera, mentre Habibullah, richiedente
asilo afgano, da otto mesi in Italia, si commuove quando parla
della sua famiglia lasciata in patria, perché non sa che futuro
potrà avere. Ci si confronta sulle difficoltà burocratiche per
ottenere il permesso di soggiorno o di richiedente asilo, e si
parla di problemi di lingua, di accesso alla scuola e
inserimento lavorativo, ma anche di ciò che le istituzioni e le
associazioni stanno facendo per affrontare una situazione
complessa, e di progetti futuri. Infine viene distribuito un
questionario in cui concretamente tutti i presenti vengono
invitati ad offrire il loro aiuto, lasciando nome e cognome, per
poter eventualmente accogliere i figli dei migranti quando
questi vanno al lavoro, offrire un tetto, sostegno affettivo e
collaborazione, in una parola integrazione.
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