I lavoratori del Teatro Regio di
Torino, rappresentanti di orchestrali, coro e sindacati
Cgil-Slc, Fistel-Cisl, UilCom e Filas hanno 'occupato' l'ufficio
della soprintendenza dell'ente. Una iniziativa simbolica, per
testimoniare la propria preoccupazione per il futuro degli enti
lirici italiani e dei lavoratori, in merito alla legge 160/2016
che prevede il declassamento degli enti che non presentano il
bilancio in pareggio.
Analoga dimostrazione si sta svolgendo in quasi tutte le
altre 13 fondazioni liriche italiane.
"Sono a rischio non solo il nostro lavoro ma il patrimonio
culturale italiano e la qualità dei nostri musicisti sempre più
amati all'estero, ma non nel loro Paese", commenta Pietro
Gabriele, della Cgil. Gli artisti hanno occupato l'ufficio
suonando e cantando brani di repertorio e il sovrintendete
Walter Vergnano, in segno di solidarietà, ha letto la nota
diramata dal presidente di Anfols, Cristiano Chiarot, che fa sua
la preoccupazione dei lavoratori.
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