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Grande Cecchi per 'Il lavoro di vivere'

Grande Cecchi per 'Il lavoro di vivere'

La commedia nera dell'israeliano Levin a Roma e poi a Firenze

ROMA, 19 febbraio 2017, 16:31

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Invecchiare e capire che si avvicina la fine è cosa sempre difficile da affrontare, fa paura, ma se non si è soli, pur rimanendo la cosa senza uscita, c'è la possibilità di pensare di esistere ancora negli occhi dell'altro, che il suo sguardo possa essere testimonianza del nostro essere nel mal e nel bene. E' un po' questo, pur nella sua disperazione, il senso di ''Il lavoro di vivere'', commedia nera dell'israeliano Hanoch Levin messa in scena con un realismo dal tocco appena onirico da Andrée Ruth Shammah per il Franco Parenti di Milano con un Carlo Cecchi eccezionale assieme a Fulvia Carotenuto e con Massimo Loreto, che sono sino al 5 marzo al Piccolo Eliseo a Roma e saranno poi, tra l'altro, dall'1 al 7 aprile al Niccolini di Firenze.
    Al centro della scena un letto matrimoniale con Yona Popoch che sta invecchiando e si sveglia all'improvviso nel cuore della notte pieno di paure che riversa sulla moglie Leviva che gli dorme accanto, riversando su di lei e colpevolizzandola per la paura di morire.
   

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