Ridere, divertirsi, ma con una punta
di amarezza e sarcasmo, visti i tempi, più un segno di speranza
e normalità è quel che ci propone per le feste, fino all'8
gennaio, il nuovo allestimento dell'Anatra all'arancia firmato e
interpretato da Luca Barbareschi all'Eliseo, che lo produce col
Teatro della Toscana, fidando sulla solida storia di successi di
questo lavoro di William Douglas Home francesizzato da Marc
Gilbert Sauvajon e attualizzato ora col supporto della dramaturg
Nicoletta Robello Bracciforti.
In un'elegante scena astratta di Tommaso Ferraresi, vuota e
aperta sul fondo, in cui le tre porte e una grande finestra sono
solo cornici vuote cui si aggiungono arredi essenziali,
poltrone, un divano e un carrello di liquori, si svolge l'eterno
duello amoroso di una vecchia coppia che si trova a fare i conti
col tempo che passa e deve riuscire a rinnovarsi o accettare la
fine di un lunga vita assieme.
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