Con uno spettacolo di grande
intima forza tragica, una lettura giapponese delle ''Troiane''
di Euripide firmata dal quasi ottantenne regista e maestro
Tadashi Suzuchi, si sono aperte le Olimpiadi del Teatro, le
settime da quando furono istituite a Delfi nel 1995 e
organizzate in occasione di Wroclaw (Polonia) la vecchia
Breslavia, Capitale Europea della Cultura 2016 e insieme
Capitale Mondiale Unesco del Libro. Suzuchi lavora da anni con
la sua compagnia in una piccola cittadina giapponese di
montagna, Toga, dove, forte della sua fama creata girando il
mondo con i suoi lavori, ha organizzato anche un Festival
internazionale di teatro. E' considerato un maestro per le sue
teorie legate al corpo, al lavoro di gruppo e all'uso dello
spazio nel teatro giapponese moderno, con seguaci anche nella
scena occidentale. Nella sua carriera sono molti i testi
occidentali con cui si è misurato, da Cyrano de Bergerac a Re
Lear, e questa tragedia greca classica affrontata la prima volta
nel '74 riproposta varie volte.
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