Gigi Proietti, mettendosi in gioco
come sempre totalmente, ripropone, oggi che ne ha più di 50, lo
spettacolo che fece a Taormina nel 1989 per i suoi 25 anni di
palcoscenico: il doppio salto mortale di un attore che
interpreta un attore che fa i conti con la propria vita e la
propria arte e recita brani classici quale 'Omaggio a
Shakespeare' per i 400 anni dalla morte, tratto dall''Edmund
Kean' che Raymund FitzSimons scrisse per Ben Kingsley. Lo
replica fino a domenica 17 luglio al Globe di Roma, il teatro
dedicato al Bardo che Proietti dirige da molti anni e dove per
la prima volta recita, più che applaudito, acclamato dal
pubblico a scena aperta e alla fine, che diventa quasi un
trionfo.
Sui ricordi personali, tra guizzi e silenzi, sarcasmi e
afflizioni, si inseriscono quelli di scena, e la poesia di
Shakespeare trova la necessaria verità esistenziale in Proietti
che propone monologhi celebri e frasi note da Amleto a Shylock.
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