E se il re di Danimarca nel suo bunker metropolitano, fosse più simile a un Padrino alla Provenzano che non al padre del più celebre principe del Bardo? Se fosse stato un uomo feroce, ma ora, alla vendetta, preferisse l'oblio? Se Amleto si fermasse un attimo prima di dare avvio alla tragedia? Parte da qui il ''Preamleto'' che Michele Santeramo ha riscritto dal dramma di Shakespeare e che Veronica Cruciani dirige, all'Argentina di Roma dal 30 marzo al 10 aprile, con Massimo Foschi e Manuela Mandracchia insieme a Michele Sinisi, Gianni D'addario e Matteo Sintucci.
''Uno spettacolo che attualizza Shakespeare senza tradirlo, ma cambiandolo - spiega la regista all'ANSA - cogliendo i personaggi un attimo prima della violenza, nell'utopia che il destino possa mutare. E una riflessione su quanto il comportamento umano si distorca ogni volta che si confronta con il potere, tanto che forse solo chi dimentica le proprie nefandezze può continuare a comandare''.
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