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Concerto a Taranto, Riondino: 'Meritiamo una bellissima festa'

Concerto a Taranto, Riondino: 'Meritiamo una bellissima festa'

L'evento è iniziato con le esibizioni delle 4 band emergenti selezionate da una giuria di esperti nell'ambito del contest Destinazione UnoMaggio

01 maggio 2022, 21:58

Redazione ANSA

ANSACheck

1 maggio: Taranto; Riondino, meritiamo una festa bellissima - RIPRODUZIONE RISERVATA

1 maggio: Taranto; Riondino, meritiamo una festa bellissima - RIPRODUZIONE RISERVATA
1 maggio: Taranto; Riondino, meritiamo una festa bellissima - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Dopo due anni chiusi in casa ci meritiamo una bellissima festa dei lavoratori, qui è il posto ideale. Taranto vuole fare la differenza nei contenuti. Noi, accanto a una offerta artistica importante, presentiamo anche un'offerta di contenuti necessari. Oltre alla vertenza Taranto ce ne sono tante altre e sono tantissime le voci che hanno bisogno di un microfono. Noi mettiamo a disposizione il nostro". Lo ha detto Michele Riondino, che cura la direzione artistica dell'evento insieme ad Antonio Diodato e Roy Paci, aprendo a Taranto il concerto dell'Uno Maggio Libero e Pensante, organizzato dall'omonimo comitato di cittadini e lavoratori.

"Il capoluogo ionico - ha osservato Riondino - non è contro l'industria, ma le macchine degli italiani non dovrebbero essere costruite sulla pelle dei tarantini, abbiamo già dato". Sono già tantissime le persone che hanno raggiunto il parco archeologico delle mura greche per assistere alla manifestazione, la cui prima edizione risale al 2013. L'evento, presentato da Martina Martorano, Serena Tarabini e Andrea Rivera, è iniziato con le esibizioni delle 4 band emergenti selezionate da una giuria di esperti nell'ambito del contest Destinazione unomaggio. Tra gli artisti attesi sul palco Gianni Morandi, Ermal Meta con Giuliano Sangiorgi, Gaia, The Zen Circus, Giovanni Caccamo, Ditonellapiaga, Giovanni Truppi, Margherita Vicario, Fabio Celenza, Cosmo, Fabrizio Bosso e Chiara Galiazzo, Calibro 35, The Niro, Veleno con i Tre allegri ragazzi morti, Don Ciccio African Party, Eugenio in via di Gioia, Francesco Forni, Med Free Orkestra con Melancholia, Erica Mou, N.A.I.P., Terraross e 99 posse. Previsto anche un monologo sul lavoro di Andrea Pennacchi. "Gli artisti a Taranto - ha sottolineato ancora Michele Riondino - non hanno un paracadute, non hanno protezioni particolari come magari in altri eventi. Le case discografiche si spaventano a mandare gli artisti qui, ma gli artisti voglio venirci perchè è un evento ancora selvaggio, è ancora vivo, è ancora vero". La musica farà da megafono alla voce degli attivisti che interverranno dal palco per condividere e discutere i temi politici intorno ai quali è nata la manifestazione: lavoro, giustizia sociale e ambientale, la parità di genere e la pace. Tra gli invitati Luisa Impastato, Aboubakar Soumahoro, Cecilia Strada, Raffaele Crocco, Stefania Barca, Mario Pansera, Cristina Mangia, Valentina Petrini, Roberto Lucchini, attivisti e lavoratori giunti da ogni parte d'Italia per raccontare le loro vertenze.

"C'è la guerra in Ucraina, ma anche tra noi. Noi fabbrichiamo armi che vanno in giro per il mondo per ammazzare la gente". Lo ha dichiarato Cecilia Strada, saggista italiana, ex presidente dell'ONG Emergency, figlia di Gino Strada e di Teresa Sarti Strada, ospite al concertone dell'Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto. "C'è guerra tra noi - ha puntualizzato - perchè c'è disuguaglianza tra noi, c'è la guerra tra poveri in Italia. Poveri che se la prendono cn altri poveri, mentre altri ricchi diventano più ricchi. La buona notizia è che possiamo costruire un mondo migliore mettendo i nostri corpi a disposizione, come stanno facendo gli artisti oggi. Mettere i loro corpi e la loro arte a disposizione di un'idea: quella del diritto al lavoro".
Cecilia Strada ha detto che "la storia di Energency è la storia di un intervento in prima linea nelle zone di conflitto.
Io poi da alcuni anni mi occupo di un'altra frontiera. Mi occupo di soccorso in mare nel Mediterraneo centrale, la frontiera meridionale dell'Europa che è diventata un cimitero, con i diritti umani che vengono violati ogni giorno e persone che annegano ogni giorno. Noi interveniamo con una nave di soccorso per difendere i confini dell'Europa, cioè i confini morali dell'Europa".
Il primo maggio "parla del diritto al lavoro - ha detto ancora Cecilia Strada - che è scritto nella nostra Costituzione, dove c'è scritto che ognuno ha diritto al lavoro. E dice anche che l'iniziativa economica privata non può in nessun caso essere in contrasto con la dignità e la libertà umana. Questo secondo me andrebbe riletto per l'ex Ilva ma anche per le basi Nato e per tutti quelli che pensano che si possa mettere a rischio la propria salute pur di avere un lavoro. No, la nostra Costituzione - ha concluso - ci dice molto chiaramente che il diritto al lavoro non può essere in contrasto con il diritto alla salute, alla libertà e alla dignità della nostra famiglia".

"È importante essere qui a Taranto perché condividiamo le stesse rivendicazioni per le quali Peppino lottava: il diritto al lavoro, la battaglia contro la speculazione edilizia, la tutela del territorio, tutti temi che lui affrontava negli anni Settanta ma che sono ancora attuali".
Cosi Luisa Impastato, nipote di Peppino, il giornalista e attivista ucciso dalla mafia a Cinisi il 9 maggio del 1978, intervenendo sul palco dell'Uno Maggio Libero e Pensante di Taranto. All'epoca dell'omicidio Luisa non era ancora nata. Oggi è presidente dell'associazione Casa Memoria, che mantiene viva la memoria dello zio.
"Taranto - ha aggiunto - mi ha ricordato per una serie di parallelismi la battaglia che Peppino faceva contro la devastazione del territorio". A proposito di mafia, Luisa Impastato ha detto che "la situazione in Sicilia dal punto di vista della sensibilità della società civile soprattutto è sensibilmente migliorata. La presenza della mafia continua ad esserci per quanto ha cambiato forma in qualche modo, si è radicata non più soltanto in questa regione ma in qualsiasi parte d'Italia. Poi la mafia ha una grande capacità di opportunismo e quindi si adatta, oggi è più legata alle infiltrazioni all'interno dei centri finanziari e centri di potere. Fortunatamente - ha concluso - ci sono tante realtà che lottano contro la mafia e resistono".

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