Quando si combatte la depressione
"c'è la vergogna nel mostrarsi deboli agli occhi degli altri: si
pensa che si debba stare riservati, non dare nell'occhio per non
essere giudicati, per non essere reputati deboli. A volte questa
cosa non la pensa nemmeno la persona che sta affrontando la
depressione, ma chi gli sta attorno. Si passa attraverso queste
cose perché socialmente c'è ancora lo stigma, mentre invece
sarebbe necessario trattarlo come tutti gli altri problemi" . Lo
ha detto Ghemon, parlando di sé e del suo ultimo album, E
Vissero Feriti e contenti a "Stories Live", il ciclo di
interviste ai protagonisti dello spettacolo di Sky TG24. La
puntata andrà in onda lunedì 10 maggio alle 21 su Sky TG24, su
Sky Arte, venerdì 14 maggio alle 18 e sempre disponibile On
Demand.
L'ultimo Disco, "è l'album dove di più la forma delle canzoni
coincide con quello che sono dentro, come volevo diventare come
artista - ha spiegato Ghemon -. Un disco di risposta a quello
che c'era fuori: i primi due o tre mesi della pandemia non avevo
idea di come avrei reagito come artista, invece poi ho ritrovato
l'unico luogo dove potevo andare oltre a casa, lo studio, quello
mi ha aiutato a proiettarmi con la testa in avanti e a pensare
alla musica come a una risposta per quando le cose sarebbero
potute tornare alla normalità. Quando mi è venuto il titolo,
volevo mettere più l'accento su 'contenti', 'feriti' è la
consapevolezza che determinate cose nella vita capitano e si
superano". Tra gli strumenti per reagire per Ghemon c'è
l'ironia: "sono uno molto autoironico - ha raccontato -, non è
che non mi arrabbio o non ci rimango male, ma per me la maniera
migliore per processare le incazzature o le delusioni è ridere
di me, così posso dissacrare la troppa serietà".
Un'attitudine che ha portato l'artista a misurarsi con la
stand up comedy: "Ho iniziato a tempo perso a scrivere, un paio
di volte sono andato ai microfoni aperti. Rimane lì come una
cosa su cui ingranare delle marce, non è un 'poi lo farò', ma
come uno dei colori espressivi che voglio avere, non voglio
diventare un comico dopo i quarant'anni".
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