L'eccellenza romantica di Robert
Schumann, dai brani fortemente influenzati dalla letteratura
alla Fantasia op. 17, considerato il suo capolavoro, che
l'autore stesso in una lettera alla sua amata Clara confessò di
aver scritto nel modo più appassionato pensando a lei. Il
pianista Andrea Lucchesini apre lunedì 28 ottobre con un recital
interamente dedicato al compositore tedesco la Stagione da
Camera dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. "Schumann è il
compositore romantico per antonomasia – dice il musicista
toscano -. Sono felice di presentare brani per me significativi
S. Cecilia: Lucchesini, Schumann romantico per antonomasia e
fondamentali che ho affrontato nel corso di questi anni". In
programma Papillons op. 2, suite per pianoforte composta tra il
1829 e il 1832, composta da dodici pezzi più un'introduzione,
ispirata al capitolo finale di Flegeljahre, uno dei romanzi più
famosi di Jean Paul. La prima parte si chiude con Carnaval op.
9, scritta nel 1835 per Ernestine von Fricken di cui Schumann
era innamorato, composta da 22 pezzi. Dopo le Tre Romanze op.
28, composte prima del matrimonio con Clara Wieck, la chiusura è
affidata alla Fantasia, nata nel 1836 per commemorare Beethoven
e, osserva Lucchesini, occasione per l'autore di confrontarsi
con la figura gigantesca del genio di Bonn, venerato e
rispettato per le sue Sonate.
Andrea Lucchesini, 54 anni, accademico di Santa Cecilia dal
2008 e considerato tra gli interpreti romantici più importanti
della scena internazionale, torna sul palcoscenico
dell'Auditorium Parco della Musica dopo un intervallo di due
anni. A Santa Cecilia ha esordito 30 anni fa con Chopin e,
appunto, Carnaval di Schumann. "Il pubblico italiano ha un
ascolto più istintivo, entusiasta e partecipe – dice – la nostra
natura ci aiuta molto. Nei paesi anglosassoni l' ascolto è più
consapevole e ragionato, il pubblico arriva più preparato".
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