'L'angelo di fuoco', l'opera di
Prokofiev che andrà in scena il 23/5 all'Opera di Roma, "è una
tragedia lirica che per me si sviluppa incessantemente,
clamorosamente e forsennatamente attorno a una donna, Renata",
dichiara Emma Dante, che ne firma la regia, tornando a lavorare
col direttore Alejo Pèrez, con cui aveva già realizzato una
'Cenerentola' di Rossini (che verrà ripresa dall'8 al 13/6).
L'opera avrà 6 repliche, compresa l'anteprima giovani del
21/5, e Renata sarà il soprano Ewa Vesin: "Assillata da un
angelo che è un diavolo, da creature strane e magiche, è pur
sempre una donna, che in un fantastico inizio è invasata,
posseduta, poi affrontare momenti fisicamente tempestosi". E
così, per quest'angelo diviso tra bene e male, la Dante ha
scelto come interprete "un danzatore di breakdance, che si
presenta alla donna a testa in giù, come calpestando il cielo",
all'interno di "un ambiente sotterraneo, una sorta di ventre
naturale per il quale mi sono ispirata alle cripte dei
cappuccini di Palermo".
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