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Rossini Opera Festival, è record incassi

Rossini Opera Festival, è record incassi

A Pesaro edizione speciale per 150 anni dalla morte del maestro

ROMA, 18 luglio 2018, 19:53

Redazione ANSA

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Rossini Opera Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

Rossini Opera Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA
Rossini Opera Festival - RIPRODUZIONE RISERVATA

(ANSA) - ROMA, 18 LUG -Il Rossini Opera Festival 2018, edizione molto particolare per il 150/o anniversario della morte del Maestro, ha stracciato il record di incassi superando il milione di euro prima ancora di cominciare. L'appuntamento, che porterà a Pesaro dall'11 al 23 agosto gli appassionati della musica e del belcanto, si preannuncia ricco di novità per celebrare il genio del compositore marchigiano. Tre le opere principali in cartellone, tutte nuove produzioni: Ricciardo e Zoraide, Adina e Il Barbiere di Siviglia. Poi La Petite Messe Solemnelle e il Viaggio a Reims, altri concerti, spettacoli - tra cui il Cabaret Rossini, con Massimo Ranieri e Antonio Ballista al pianoforte -, recital, conferenze, una grande mostra diffusa tra Pesaro, Urbino e Fano. Il calendario è stato presentato a Roma nella sede dell'Enit dal sovrintendente del Rof Ernesto Palacio, dal presidente uscente della Fondazione Rossini Oriano Giovannelli, dal neopresidente Gianni Letta, e dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci. "La richiesta da parte dei paesi stranieri per ricordare il maestro è costante - ha detto il presidente dell'Enit Gianni Bastianelli ricordando il successo riscosso recentemente a Parigi dalle due serate dedicate a Rossini agli Champs Elysées -. Quando si parla di lirica si pensa subito all'Italia e noi negli ultimi tempi abbiamo un po' trascurato questo aspetto che va rilanciato". "Stiamo lavorando per il Paese, è giusto che il Paese ce ne riconosca il merito. Lo abbiamo fatto con metodo, Pesaro ha saputo farlo" ha detto Giovannelli ribadendo che si è puntato sulla "universalità della cultura senza compromessi e senza cercare facili consensi". Della valenza "speciale" del 2018 ha parlato Palacio. "Non siamo impegnati solo con il Rof, ma tutto l'anno - ha detto - Abbiamo portato Rossini dappertutto". Dopo l'Oman e Seul i prossimi appuntamenti saranno ad Atene e a New York, "occasioni straordinarie per promuovere il sistema Italia nel mondo", ha sottolineato il sindaco. E se l'obiettivo del Festival è proporre l'intera produzione rossiniana, l'anno prossimo - che coincide con i 40 anni del Rof - sarà un'ennesima edizione speciale con "Semiramide", "L'equivoco stravagante" e la ripresa di "Demetrio e Polibio". Delle 39 opere del catalogo rossiniano, 38 sono state rappresentate. All'appello manca soltanto Edoardo e Cristina, che sarà presentata molto probabilmente nell'edizione del 2021. Debutti importanti negli spettacoli in programma. Ricciardo e Zoraide sarà diretta da Giacomo Sagripanti con l'orchestra sinfonica della Rai. Adina vedrà per la prima volta a Pesaro il maestro Diego Matheuz guidare l'Orchestra sinfonica G. Rossini. Il Barbiere di Siviglia sarà diretto da Ives Abel e messo in scena da Pier Luigi Pizzi, anch'egli al debutto. Su quest'ultima opera, la più celebre del maestro, al rilievo che gli allestimenti precedenti sono stati al di sotto delle aspettative, Gianni Letta, "innamorato della musica e di Rossini", ha riconosciuto il peso della "insuperata edizione diretta da Abbado alla Scala nel 1969", ricordando però che fu proprio quella occasione a far nascere l'idea del Rossini Opera Festival come occasione per rileggere e riscoprire le opere del grande compositore. Letta ha detto di aver accolto "con gratitudine" l'invito a presiedere la Fondazione, rinnovando "il giuramento solenne" di collaborazione con il Rof nell'attività di riscoperta dell'opera rossiniana "con una lettura rigorosa che ha stupito gli appassionati". Pesaro, ha aggiunto, ha avuto il grande merito di diffondere il patrimonio culturale e musicale italiano nel mondo. "Se tutte le città facessero lo stesso il nostro paese avrebbe una promozione straordinaria e vette turistiche che negli ultimi anni ci sono mancate". Il turismo, appunto. Per la città di Rossini, il Festival è sì musica, ma anche una grande occasione di sviluppo economico. "Il 2018 - ha detto il sindaco Ricci - è un anno magico. Abbiamo avuto dall'Unesco il riconoscimento di Città della Musica, riservato in precedenza solo a Bologna. Le celebrazioni rossiniane, di cui il Rof è la punta di diamante, si concluderanno il 28 febbraio 2019. Entro quella data contiamo di inaugurare il museo rossiniano a Palazzo Astalli, con un finanziamento speciale. Grazie anche alla famiglia Scavolini sarà ristrutturato, con una spesa di 4,5 milioni di euro, il vecchio Palazzetto dello Sport per farne un auditorium da duemila posti. Per il suo futuro la città è pronta a investire sulla musica e su Rossini come traino per il turismo culturale". 

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