Vedranno una Roma in bianco e nero,
quella dei film anni '50/'60, perfino l'Aurelia del 'Sorpasso',
gli spettatori che si recheranno alla Scala martedì 3 aprile per
assistere alla prima del 'Don Pasquale' di Gaetano Donizetti,
nel nuovo allestimento diretto da Riccardo Chailly con la regia
di Davide Livermore e una compagnia di canto con Ambrogio
Maestri, Rosa Feola, René Barbera, Mattia Olivieri e Andrea
Porta. Costumi di Gianluca Falaschi, luci di Nicolas Bovey,
Video design D-Wok.
Un'opera voluta da Chailly, in scena per 9 recite, fino al 4
maggio. Un Don Pasquale che il direttore musicale scaligero
propone in una versione integrale che non esita a definire "un
Falstaff ante litteram", rilevando come Verdi abbia studiato il
personaggio principale dell'opera di Donizetti per modellare il
suo protagonista. "Non è un caso - spiega Chailly - se le tre
note finali dell'opera verdiana sono le stesse del terzo atto
dell'opera di Donizetti, quando Don Pasquale scopre l'intrigo ai
suoi danni".
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