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Nino D'Angelo, festa per 60 anni al San Paolo

Nino D'Angelo, festa per 60 anni al San Paolo

Con lui diverse generazioni di musicisti, da Clementino a James Senese

21 giugno 2017, 18:48

Paolo Biamonte

ANSACheck

Musica: Nino D 'Angelo, concerto al San Paolo per i 60 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Musica: Nino D 'Angelo, concerto al San Paolo per i 60 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA
Musica: Nino D 'Angelo, concerto al San Paolo per i 60 anni - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nino D'Angelo compie oggi 60 anni e sabato si regala una festa al San Paolo di Napoli, con il palco allestito di fronte alla “sua” Curva B.
Con lui ci saranno diverse generazioni di musicisti, personaggi come Clementino, Gigi Finizio, Enzo Gragnaniello, Rocco Hunt, Maria Nazionale, Raiz, Sal Da Vinci, James Senese, Fortunato Cellino, Brunella Selo, Franco Ricciardi, Daniele Sanzone, Luchè che incarnano le varie anime della musica napoletana.
Una presenza che rappresenta bene la storia di Nino D'Angelo, una delle più sorprendenti e amate prodotte da quell'inesauribile fucina di racconti e personaggi incredibili che è da sempre la scena musicale di Napoli.
Dai vicoli poveri di un'infanzia difficile ai matrimoni passando per la Sceneggiata (anche al cinema con Mario Merola) al clamoroso successo degli anni '80, quelli del caschetto biondo di “'Nu jeans e 'na maglietta”, di film-musicarelli che incassavano e facevano toccare ai dischi cifre di vendita da capogiro se si fossero calcolate anche le copie sul mercato illegale (che nel Sud era un'industria).
Racconta Nino che aveva scoperto che era proprio suo padre a vendere ai concerti del figlio le cartoline promozionali non autorizzate.
Da personaggio tra il neo melodico e il fotoromanzo ignorato dalla critica, negli anni a seguire D'Angelo è stato protagonista di un'evoluzione artistica che lo ha portato a vincere il David di Donatello per la musica di “Tano da morire” di Roberta Torre, a toccare territori espressivi vicini alla World Music, con brani “Senza giacca e cravatta”, “Jammo ja”, “Jesce Sole”, le iniziative sociali, la direzione artistica del teatro Trianon a Forcella.
Una trasformazione iniziata nel segno di un endorsement clamoroso. Nel 1986, in un incontro a Roma con alcuni giornalisti al quale abbiamo partecipato, Miles Davis sorprese tutti parlando di lui, dicendo che era rimasto “scioccato da questo artista italiano... Nino D'Angelo e che “avrebbe potuto suonare la sua musica”.
Davis aveva ascoltato le canzoni dell'allora cantante col caschetto biondo in un taxi a Palermo.
Ormai questo episodio fa parte della sua biografia di artista che, dopo aver allargato i confini della sua carriera, può permettersi di riaffrontare il suo passato: sia riportando in tournée e in concerto le canzoni degli anni '80 sia omaggiando il suo mito, Sergio Bruni, anche con uno spettacolo musicato da Roberto De Simone con lo spazio scenico firmato da Mimmo Palladino andato in scena al San Carlo di Napoli.
E di festeggiare un compleanno al San Paolo.

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