Si era recato a Bergamo con dei conoscenti per una visita privata all'Accademia Carrara. Ma un malore improvviso lo ha stroncato, il 2 giugno, nei pressi del guardaroba della pinacoteca bergamasca. E' morto così il noto direttore d'orchestra inglese Jeffrey Tate: aveva 74 anni.
Il dramma si è consumato in una manciata di minuti, attorno alle 14. Tate si è accasciato a terra, colpito da un arresto cardiaco. Immediato l'allarme: il 118 ha inviato alla Carrara, che si trova in centro a Bergamo, l'automedica e l'ambulanza. Il medico ha tentato di rianimare il direttore, ma non c'è stato nulla da fare. Anche la polizia è giunta sul posto con una volante.
Nessuno sapeva della sua presenza a Bergamo, tanto che solo accertandone l'identità i soccorritori si sono resi conto di chi si trovavano di fronte. Tate era appena tornato da due concerti in Trentino-Alto Adige, a Bolzano e Trento, martedì e mercoledì per i concerti conclusivi della saison sinfonica Haydn, e oggi era appunto giunto a Bergamo per una visita all'Accademia Carrara, sede della pinacoteca e dell'accademia delle belle arti, dove sono esposte oltre 1.800 opere d'arte. Durante gli ultimi concerti Tate era apparso affaticato, ma con generosità aveva diretto, oltre all'orchestra, anche due gruppi di allievi dei conservatori di Bolzano e Trento. A inizio maggio, poco dopo il suo 74/o compleanno (era nato il 28 aprile del 1943 a Salisbury, nella contea inglese del Wiltshire), aveva tenuto due concerti al teatro La Fenice di Venezia, che nell'aprile dello scorso anno gli aveva consegnato il Premio 'Una vita nella musica' 2016.
Appresa la notizia della sua improvvisa morte, la Fondazione Teatro La Fenice ha issato la bandiera del teatro a mezz'asta in segno di lutto. "Con Tate scompare uno dei direttori più raffinati e colti del panorama internazionale - ha dichiarato il sovrintendente Cristiano Chiarot -; in lui convivevano musicalità e costante ricerca di nuovi repertori da riproporre al pubblico. Sono rimasti memorabili gli ultimi due concerti veneziani, alla Fenice con l'esecuzione dell'Incompiuta di Schubert e al Malibran con la Sinfonia del Guillaume Tell di Rossini, le Soirèes musicales di Britten e la Settima Sinfonia di Beethoven, così come l'esecuzione del Requiem tedesco di Brahms a Firenze. Con la sua scomparsa, Venezia perde davvero un caro amico". Jeffrey Tate era affetto dalla spina bifida, malattia della colonna vertebrale che l'aveva costretto per anni sulla sedia a rotelle, impedendogli di dirigere in piedi. Si era laureato in medicina mentre studiava pianoforte a Cambridge, alternando le sue due grandi passioni, medicina e musica. All'inizio della sua carriera era stato assistente di Pierre Boulez a Bayreuth e aveva lavorato a fianco di Herbert von Karajan a Salisburgo.
L'esordio nel 1978 sul podio dell'Opera di Göteborg con la Carmen di Bizet. Da qui la sua carriera lunga e fortunata, che lo ha portato sul podio dei più prestigiosi teatri d'opera internazionali.
Tate aveva diretto le principali orchestre del mondo: la London Symphony Orchestra, i Berliner Philharmoniker, la Boston Sympony. Era stato inoltre direttore della English Chamber Orchestra, dell'Orchestre National del France e, in Italia, direttore musicale del Teatro San Carlo di Napoli dal 2005 al 2010, e fino al 2011 direttore onorario dell'Orchestra sinfonica della Rai, dov'era stato Primo direttore ospite dal 1998 al 2002. E proprio l'orchestra della Rai e la direzione di Rai Cultura hanno espresso "il loro più profondo cordoglio" per l'improvvisa scomparsa del maestro Tate. Proprio all'Auditorium della Rai di Torino giovedì prossimo, 8 giugno, avrebbe dovuto dirigere un concerto che sarà a lui dedicato.
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