Continua ad ardere, dopo che
sono stati bruciati dal fuoco i due anelli superiori, la Focara
di Novoli (Lecce), il più grande falò del Mediterraneo acceso
ieri sera, come da tradizione, in onore di Sant'Antonio Abate.
Dopo il tradizionale spettacolo pirotecnico, per la prima volta
sincronizzato con il ritmo dei tamburelli della pizzica
salentina, la gigantesca pira alta 25 metri e larga 20 ha preso
fuoco in alcune sue parti ma la pioggia, che aveva concesso una
tregua dopo essere caduta tutto il giorno, ha ricominciato a
battere con forza. Le deboli fiamme si sono così spente ma i
costruttori della Focara non si sono persi d'animo. Incoraggiati
dalla folla e con l'ausilio di scale di legno sono saliti sulla
cima della pira, arrampicandosi tra le 90mila fascine di tralci
di vite, e hanno appiccato il fuoco. Vinicio Capossela ha
'infiammato' la piazza fino alle due del mattino. Più volte il
cantautore ha invocato Sant'Antonio Abate sottolineando
l'importanza di tenere vivi la musica e i canti popolari.
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