"Un disco in solitudine, nato per
sottrazione. Un disco voce e chitarra di quelli che devi fare
almeno una volta nella vita e che io ho deciso di fare ora, in
quello che è forse il momento più alto della mia carriera dopo
l'esperienza in trio con Daniele Silvestri e Max Gazzé". Niccolò
Fabi, reduce dal disco e dal lungo tour con i due amici che lo
ha reso più consapevole della sua identità artistica, racconta
così il suo nuovo progetto discografico, Una somma di piccole
cose, l'album di inediti che esce domani per Universal Music e
scritto, suonato e registrato in campagna: uno dei più intensi
che abbia dato alle stampe.
"Trovo che sia un disco terapeutico, sostitutivo delle
benzodiazepine: una medicina per i momenti di difficoltà, una
coccola per chi ne ha bisogno. Ma non si pensi che è un pozzo
senza fondo e senza speranza - spiega con il sorriso il
cantautore romano, che il 1 maggio ha scelto di essere al
Concerto di Taranto -, non sono un tipo oscuro, non ho il
physique du role dell'esistenzialista".
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