Un cielo grigio, e carico di
pioggia, ha accolto nella piazza del duomo di Alba il corteo
funebre di Gianmaria Testa, il cantautore cuneese morto
mercoledì a soli 57 anni. La pioggia non ha però fermato la
gente, quella comune: in tanti questa mattina hanno reso
l'ultimo omaggio all'artista che, con le sue canzoni, ha
interpretato lo spirito della terra di Langa e del Piemonte.
Considerato lo chansonnier degli ultimi, dei poveri e dei
migranti, i temi affrontati nelle sue canzoni, nell'omelia don
Luigi Ciotti ha ringraziato Testa. "Con le tue canzoni ci hai
aiutato a restare umani - ha detto il sacerdote -, hai difeso la
dignità degli ultimi e hai prestato la tua voce ai poveri
cristi. Come diceva Erri De Luca, eri un 'uomo a vapore'", ha
aggiunto riferendosi al passato da ferroviere dell'artista.
"Ciao Gianmaria, eri un uomo schivo, gentile, pieno di dubbi
- lo ha salutato don Ciotti al termine dell'omelia -. Continua a
suonare e a cantare, noi continueremo a sentirti uno di noi".
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