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Neffa, mio stile tra rock,hip hop, blues

Neffa, mio stile tra rock,hip hop, blues

Cantautore torna al festival con il brano Sogni e Nostalgia

ROMA, 06 febbraio 2016, 17:16

Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Tra citazioni cinematografiche (da Federico Fellini a Robert De Niro, passando per il neorealismo), divagazioni sul panorama musicale e sull'importanza della tradizione napoletana, buoni propositi sugli errori del passato da non ripetere, Neffa ti parla anche di se stesso, del suo essere artista, della sua decisione di tornare a Sanremo 12 anni dopo la prima volta, nel 2004. "Accidenti come passa il tempo? Be'.. salirò sul palco con i capelli corti e diversamente vintage", scherza il cantautore che al Festival, dove lo ha fortemente voluto Carlo Conti dopo un paio di rifiuti ("Fabio Fazio non prese Molto Calmo, poi diventato un mio successo"), presenta Sogni e Nostalgia, un brano "sulla gioiosa assurdità della vita", che sarà accompagnato da un videoclip dalle atmosfere oniriche felliniane. Con l'unico obiettivo di essere centrato sulla musica e sul non ripetere l'errore della prima volta ("non voglio farmi prendere dall'ansia del voto e della classifica, sono già orgoglioso di poter presentare la mia canzone su un palco così importante. Tutto il resto è fuori dal mio controllo"), è uno dei pochi Big in gara che non ha un disco di inediti in uscita.
"Non riesco a fare una programmazione 'appositamente per Sanremo', non ci riesco. E se guardo ai miei lavori passati, sono più uno da primavera/estate. Però ho deciso di dare una nuova veste a Resistenza (l'ultimo album uscito a settembre, ndr). Credo che sia un disco che meriti un richiamo". E così il 12 febbraio uscirà Resistenza Edizione Speciale, in cui oltre al brano in gara sarà inserito anche la cover di 'O Sarracino di Renato Carosone. "Avevo voglia di tirar fuori il napoletano che c'è in me, nel mio dna (Neffa è nato a Scafati, in provincia di Salerno). Più passa il tempo e più viene fuori.
Un omaggio ai miei genitori e alla tradizione della musica napoletana. Io sono un 'muroliano' convinto". Da lì, da Roberto Murolo e da altri grandi artisti del passato come Sergio Bruni e Aurelio Fierro, ad ampliare il discorso, a fare il punto su una carriera che è iniziata dal rap e ha poi virato improvvisamente sul pop e che ora si presenta ricca di influssi e suggestioni, il passo è breve. "Ho preso un po' di reggae, di hip hop, certe sonorità del rock inglese, il blues americano, Hendrix, Bowie, i Cream, la musica yiddish e quella araba. Quello che è venuto fuori è il mio stile di oggi.
E pensare che qualcuno dice che sembro Celentano... ma come? 20 mila anni per trovare il mio stile e ora, con tutto il rispetto e tutta l'ammirazione per Adriano, mi dicono che sembro un altro? Mi rendo conto che qualcosa di lui effettivamente c'è, anche nella voce che si è un po' abbassata, ma non perché lo cerco io". Se c'è qualcosa che manca, invece, è la techno ("anche se ho usato sonorità elettroniche") e il canto gregoriano, ammette Neffa e chissà che in futuro non li possa prendere in considerazione.

   

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