Non è un omaggio e neppure una celebrazione. A rivivere stasera a Polignano è l'animo ribelle di Mimì, che torna a volare nella sua città natale con la terza edizione di Meraviglioso Modugno, lo spettacolo organizzato dalla cittadina in provincia di Bari e Pugliasounds. Sul palco, davanti a circa 25mila persone, si sono esibiti Piero Pelù, Nina Zilli, Ornella Vanoni, Nicolò Fabi e GnuQuartet, Diodato e Caccamo, interpretando brani di Mister Volare e alcuni del proprio repertorio.
Intervistato dall'ANSA a margine dell'evento, però, il 'diablo' non ha dimenticato di essere in Puglia, balzata alle cronache per le morti dei tre braccianti agricoli negli ultimi giorni. Occorre, ha detto Pelù, "molto più rispetto per i diritti umani, alla faccia dei neonazisti come Salvini". Non è un caso che abbia scelto di cantare 'Amara terra mia', il brano di Modugno che, spiega Pelù, "è di un'attualità veramente impressionante: il tema dello sfruttamento del lavoro, dell'abbandono dei campi e della migrazione sono sempre più attuali ma vanno affrontati con più maturità". Ma il 'toro loco' è un fiume in piena e tocca anche il tema delle ricerche di idrocarburi in mare. "Sono convinto - dice - che Modugno avrebbe partecipato alla manifestazione che c'è stata qui contro le trivellazioni nel mar Adriatico che vorrebbe realizzare Renzi". Del resto Modugno traeva la sua irruenza da una "grandissima anima artistica e dalla sua spiccata sensibilità" che facevano di lui, secondo Pelù, "un artista molto rock". Le qualità di Mister Volare, però, Ornella Vanoni ritiene non si ritrovino oggi "in nessun altro arista". E rispondendo alle domande dell'ANSA, la cantane milanese sottolinea che "non ci sono né ci saranno eredi di Modugno" anche perché "la musica oggi è molto omologata, salvo qualche eccezione".
"Come dare torto a Ornella Vanoni - dice all'ANSA Nina Zilli - lei c'era quando c'è stato il big bang della musica, quando è esploso tutto. Anche Morricone, il sommo maestro, ha detto che tutte le varie possibilità della musica sono state esplorate".
"Io però, memore dei loro insegnamenti - evidenzia - tento di fare qualcosa. Non so se omologato o no, ma sicuramente è mio perché lo faccio da sola". La "canzone 'alla Modugno'", aggiunge Fabi, "non è più scrivibile perché è cambiato il nostro Paese". E poi, "i nuovi cantanti trovano già piene quelle caselle in cui si raccontava la quotidianità dal sapore un po' in bianco e nero, di una Italia più volitiva". Anche per il paroliere di Modugno, Franco Migliacci, "oggi la musica è omologata perché si deve vendere e quindi si pensa con una logica commerciale". Però, precisa l'autore, "se una volta si cantava solo con la mano sul cuore, oggi ci sono tanti nuovi modi di cantare, a volte anche un po' bizzarri". Intanto, per mettere al sicuro la musica di qualità, il Comune di Polignano ha deliberato l'apertura di un centro di eccellenza per la canzone d'autore, all'interno dell'ex museo Pino Pascali. Sul palco, comunque, vecchie e nuove generazioni hanno reso onore alla memoria di un grande artista. Particolarmente applaudita Zilli con una versione swing di Nuda, il brano di Modugno che scandalizzo' l'opinione pubblica; e con il classico Vecchio Frac, che compie sessant'anni. Come sempre grintosa ed elegante Ornella Vanoni, con 'Tu si 'na cosa grande' e 'Nel blu dipinto di blu'.
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