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Opera Roma: Morricone, ferita per musica

Opera Roma: Morricone, ferita per musica

"Fermiamoci, il licenziamento è un atto gravissimo e irreparabile"

ROMA, 28 ottobre 2014, 14:24

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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"Desidero esprimere pubblicamente la mia più ferma indignazione per quello che sta avvenendo in queste ore all'Opera di Roma". Lo scrive Ennio Morricone in una lettera di solidarietà e sostegno firmata con Luigi Lanzillotta, direttore dell'Orchestra Roma Sinfonietta. "Il licenziamento di una realtà artistica e musicale con un secolo di vita - aggiunge - è un atto gravissimo, irreparabile, una ferita portata non solo alla Musica e alla cultura tutta, anche ai valori fondanti del nostro vivere civile".

"Brucia ancora la sciagurata chiusura delle Orchestre e cori Rai di Roma, Milano e Napoli: fermiamoci e non annunciamo con le chiusura anche dell'Opera di Roma un altro triste capitolo per la Cultura e convivenza civile in Italia" aggiunge il Maestro, secondo cui la decisione è ancora più grave perché, nel momento di una grave crisi economica come quella che stiamo vivendo, valori come questi "dovrebbero essere salvaguardati a tutela di un patrimonio che tutto il mondo ci invidia".

Un altro punto che Morricone vuole evidenziare è l'impatto che esternalizzazione e precarizzazione avranno sulla qualità artistica, che "nasce dall'affiatamento e dalla consuetudine del lavoro assieme che i musicisti portano avanti con serietà, dignità e tranquillità delle loro condizioni professionali". Il Maestro aggiunge poi come non sia giusto che le responsabilità vengano addossate esclusivamente ai lavoratori della musica: "Di certo la gestione del Teatro - spiega nella lettera - può essere razionalizzata, modernizzata e quindi migliorata, ma non possono portarne il peso unilateralmente coloro che, dopo aver vinto severi concorsi internazionali, con l'impegno costante in Orchestra e nel Coro, e attraverso il faticoso e continuo studio a casa dello strumento e della vocalità hanno fatto grandi questo Coro e questa Orchestra".

Infine Morricone punta sull'immagine dell'Italia che i 182 del Costanzi portano nel mondo: "Il Coro e l'Orchestra del Teatro dell'Opera di Roma sono una compagine di prim'ordine, un grande Coro e una grande Orchestra italiane. E non lo affermo solo per averli diretti recentemente, o per il rapporto professionale che mi lega a tanti loro componenti, ma soprattutto perché è stato più volte dichiarato dalla stampa nazionale e internazionale, ad esempio nelle recenti tournée in Giappone e al prestigioso festival di Salisburgo dove, diretti da un Maestro del calibro di Riccardo Muti, hanno riportato caldi e unanimi consensi. C'erano loro, lì a suonare e a cantare, quelli stessi che ora si tenta di dimettere e di ridurre al silenzio".


   

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