E' morto a Parigi all'età di 86 anni
lo stilista Emanuel Ungaro, grande couturier. Lo conferma la
famiglia. Francese di nascita ma di origini pugliesi (il padre
era un sarto antifascista di Francavilla Fontana emigrato
durante il fascismo). Ungaro lascia la moglie Laura Bernabei,
figlia di Ettore, e una figlia, Cosima. I funerali si terranno
domani mattina a Parigi. "Mi piace la definizione di stilista
che ama le donne - spiegava - perché non lavoro su un'idea ma
sul corpo in movimento, con le sue forme e la sua realtà". A
Parigi, che considerava la sua città ("L'Italia è bella,
vibrante e mi coinvolge. Ma la mia città è Parigi. L'Italia sarà
il mio scalo, la mia dolce vita") era stato l'allievo prediletto
del grande Balenciaga e poi aveva fondato, nel 1965, la sua
maison dalla quale uscirono abiti meravigliosi che hanno
vestito attrici e principesse, da Catherine Deneuve a Jackie
Kennedy, da Lauren Bacall a Caroline di Monaco, Ira Furstenberg,
Isabelle Adjani. L'alta moda per lui rappresentava la "libertà
estrema", un esercizio di stile. Nel 2004 l'addio alle
passerelle: "Ho consacrato più di 35 anni della mia vita
all'Alta Moda. L'ho amata con una passione divorante. -disse -
Assieme all'universo che rappresenta: laboratori, artigiani,
ricamatori, tutti detentori di un savoir faire che rischia di
morire. Se c'e' un dramma e' quello di questa gente che perde
l'arte e il lavoro. Certe sarte erano con me dall'inizio. Ma
bisogna tagliare i fili, disfare questa famiglia che si era
formata nell'armonia''. Un addio definitivo. Malato da tempo,
si è spento assistito dai suoi affetti, la moglie amatissima
Laura, che era stata sua musa e sua compagna di lavoro, e la
figlia Cosima. Lunedì 23 dicembre, nella ville Lumière, i
funerali.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA