"Ogni primo giovedì del mese
dovevamo cenare presto. Dovevo stare tranquillo, per non fare
rumore, perché mio nonno stava cercando di catturare le onde
radio provenienti dall'Egitto: Oum Kulthum stava cantando.
Questa è la prima grande voce che ho ascoltato durante la mia
infanzia". Partendo dal fatto che le canzoni di Oum Kulthum,
cantante simbolo egiziana, che univa tutto il mondo arabo con
la sua voce, erano molto amate da Azzedine Alaia, che aveva
cominciato ad apprezzarle durante la sua infanzia in Tunisia,
per poi trasformarle nella colonna sonora delle sue giornate
lavorative in atelier a Parigi e della vita privata, in
occasione della Paris Photo Week, l'Associazione Azzedine Alaia
presenta nella sua sede a Parigi la mostra "Alla ricerca di Oum
Kulthum", foto e video dell'artista iraniana Shirin Neshat (6
novembre-5 gennaio 2020) omaggio a Oum Kuorthum.
Nota per il suo lavoro fotografico e cinematografico, che
riflette la complessità della società islamica, Neshat,
fotografa e videoartista iraniana - premiata alla Biennale di
Venezia del 1999, e con la regia di Donne senza uomini, tratto
dal romanzo omonimo di Shahrnush Parsipur, Leone d'argento per
la miglior regia alla Mostra del Cinema di Venezia del 2009 -
offre per la prima volta in Francia i suoi nuovi lavori ispirati
all'omonimo film Looking for Oum Kulthum, presentato al Festival
di Venezia nel 2017. Cara in tutto il mondo arabo, la figura di
Oum Kulthum, straordinaria cantante, attivista politica e donna
indipendente in una società conservatrice, e il forte fascino
che esercita sul pubblico sono i punti di partenza delle otto
fotografie e due video di Neshat.
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