E' dedicata a Julian Assange, che
comincia il suo quinto anno da rifugiato nell'ambasciata
dell'Ecuador a Londra, la sfilata milanese di Vivienne Westwood,
aperta da un videomessaggio della stilista a favore del
fondatore di Wikileaks. A sottolineare il sostegno alla causa,
la donna che ha creato la moda punk è uscita in passerella con
una maglietta con il viso dell'attivista della rete e la scritta
'Je suis Assange'.
"Vogliamo prendere parte a un evento globale per celebrare
gli spioni e la libertà" dice la stilista, che ha deciso di
adottare simbolicamente il gatto di Assange, chiamato 'the
embassy cat', che troneggia sulle spalle del padrone nell'invito
e nella scenografia della sfilata.
In passerella una collezione ispirata alle icone della musica
degli anni '70, da Jimi Hendrix a Marianne Faithfull,
volutamente unisex, dove lui indossa gli abiti di lei: abiti di
maglia e gonne lunghe, grembiuli floreali e marsine di frange,
leggings di paillettes e giacche in rete.
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