Si intitola 'L'assassino scrive
800A', facendo il verso ad una espressione tipicamente
siciliana, il giallo di esordio dell'autore televisivo e
radiofonico Franðcesco Bozzi (Ed.Solferino, 288 pagine, 17,50
euro). A tenere a battesimo questo volume, che combina gli
ingredienti del roðmanzo di genere in una miscela di umorismo e
suspense, è Rosario Fiorello, di cui Bozzi è storico autore, che
scrive: "Leggetelo: vi verrà voglia di essere arrestati! Il
commissario Mineo è il nuovo cult siciliano".
Il commissario Saverio Mineo odia molðte cose: per esempio i
guanti, la forfora, i piedi brutti, la fretta, i pigiami a
righe, il suo assistente Milito e sua moglie. Ma la cosa che
odia di più sono i delitti, perché lo costringono a fingere di
lavorare, mentre lui vorrebbe starsene in pace a leggere La
Gazzetta dello Sport, nel suo ufficio o al limite su una
panchina vista mare. In fonðdo, perché dovrebbe succedere
qualcosa nei tranquilli paesini di Cinisi e Terrasini? E invece
sembra che il destino abbia deciso di accanirsi e ogni giorno ne
capita una. Ad ogni nuova segnalazione, la prima reazione di
Mineo è: "Speriamo di sbrigarcela in fretta". La seconda: "Non
potrebbero occuparsene i carabinieri?". Ma poi trascinato
controvoðglia sulla scena del crimine, assieme al fido ispettore
La Placa e al medico legaðle dottor Costanza, quasi sempre Mineo
finisce per risolvere il caso grazie al suo super udito e alla
sua distrazione perðché lui arriva alla folgorazione decisiva
solo soprappensiero, per associazione di idee. "C'è chi lo ha
definito l'anti Montalbano. Il commissario Mineo - dice Bozzi,
intenzionato a farne una serie tv - è diverso, completamente
diverso, ma il solo fatto di essere accostato o contrapposto al
maestro Camilleri mi riempie di orgoglio".
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