"Un libro divulgativo per
raccontare una Napoli non molto conosciuta, un contributo per
non perdere la memoria di uomini e storie". Antonio Emanuele
Piedimonte, giornalista professionista, saggista, fotografo,
esperto di comunicazione, spiega così il suo ultimo lavoro - "Le
99 vie massoniche di Napoli - La città dei fratelli, la storia
della Massoneria meridionale nella toponomastica" (Edizioni Sub
Rosa, pp. 314, 28,50 euro), distribuito in forma cartacea da
Amazon - che sarà presentato il 13 maggio, a Napoli (ore 17),
nel Palazzo Nunziante.
La storia della massoneria meridionale e le vicende della
capitale del Regno delle Due Sicilie: sono questi i temi
portanti del libro che è un viaggio nella più grande
organizzazione iniziatica del mondo. Un itinerario esoterico
"stradale" che spazia tra i due principi per antonomasia:
Raimondo di Sangro di Sansevero e Antonio de Curtis in arte
Totò, "entrambi gran maestri e fondatori di logge" evidenzia
Piedimonte che ricorda come Napoli "sia stata a lungo una delle
capitali della Massoneria" e ancora oggi, afferma lo studioso,
"si annoverano migliaia di aderenti la maggior parte dei quali
nel Grande Oriente d'Italia". Un primato che l'autore descrive
con dovizia di particolari. Pur ruotando intorno alla
toponomastica dell'antica capitale, l'excursus apre lo sguardo
sul resto della Campania e del mondo. Il volume si dipana tra i
profili biografici dei "fratelli" che si sono guadagnati l'onore
di una targa stradale, e che sono persino più dei 99 indicati
nel titolo.
Tanti i nomi noti, a cominciare dai Premi Nobel - Giosuè
Carducci, Salvatore Quasimodo ed Enrico Fermi - e da fuoriclasse
della letteratura come Goethe, Stendhal, Alessandro Dumas padre,
Ugo Foscolo, Giovanni Pascoli, Vittorio Alfieri. Tra i luminari
della medicina incontriamo Domenico Cotugno, Fabrizio Padula,
Leonardo Bianchi, Pietro Castellino, Gabriele Jannelli, e lo
scienziato Giovanni Pascale e il molisano Michele Pietravalle.
Nei gruppi costituiti da giuristi, docenti e giornalisti
spiccano Vincenzo Cuoco, Gaetano Filangieri, Francesco Mario
Pagano, Michele Pironti, Nicola Nicolini, Giuseppe Zurlo,
Giovanni Bovio, Arnaldo Lucci, Eleonora Pimentel Fonseca,Eugenio
Torelli Viollier, Giovanni Amendola, Curzio Malaparte, Giovanni
Ansaldo. E poi militari come l'ammiraglio Francesco Caracciolo,
Ettore Carafa, Guglielmo Pepe, Giuseppe Silvati, Carlo Pisacane,
Francesco Pignatelli, Nino Bixio, Giuseppe Cesare Abba e
Giuseppe Garibaldi. Artisti, musicisti, intellettuali: Giuseppe
Maria Galanti, Ignazio Ciaia, Niccolò Paganini, Niccolò
Piccinni, Arturo Toscanini, Tito Angelini, Luigi Settembrini,
Pasquale Villari, Vittorio Imbriani, Francesco Crispi, E.A Mario
(ovvero Giovanni Ermete Gaeta, l'autore della "Leggenda del
Piave"), Louis Armstrong, Walt Disney, Hugo Pratt. Non mancano
neppure i re e le regine: Maria Carolina d'Asburgo-Lorena,
Giuseppe Bonaparte, Gioacchino Murat, Amedeo Ferdinando Maria di
Savoia (re di Spagna). Studiosi e scienziati come Pasquale
Baffi, Domenico Cirillo, Raimondo di Sangro, Luca de Samuele
Cagnazzi, Gennaro Serra di Cassano, il religioso Domenico Forges
Davanzati, Giovanni Nicotera, Galileo Ferraris, l'abate
scienziato Teodoro Monticelli, l'astronomo Giuseppe Piazzi.
L'autore non dimentica il ruolo delle donne come le sorelle
Giulia ed Enrichetta Caracciolo, gran maestre della massoneria e
protagoniste delle lotte risorgimentali, due donne coraggiose
che la stampa definì "le tigri del libero pensiero della
Massoneria italiana".
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