"Tutta la letteratura nasce dal
passare il tempo con gli amici, inventando storie e anche
teatralizzandole. All'origine c'è l'immaginarsi diversi, in
altre vite. E' questa l'idea". David Riondino spiega così com'è
nato Castelli in aria. Diventare qualcun altro fantasticando, lo
spettacolo che, come nelle ultime edizioni, Rai Radio3 organizza
la serata di vigilia del Salone del Libro. Andrà in scena
dall'Auditorium Rai di Torino Arturo Toscanini alle 20. Con
Riondino ci saranno Monica Demuru e Natalio Luis Mangalavite.
"Ho scelto dei brani che c'entrano con l'idea di dire
Facciamo che io ero. Si parte dai Castelli in aria di Luciano di
Samosata, autore del II secolo dopo Cristo per arrivare fino a
Carmelo Bene, passando attraverso la storia di Medea e del
Mattia Pascal di Pirandello. Sono quattro amici che camminano
dal porto di Atene verso la città e, per ingannare il tempo,
fanno finta di essere qualcun altro, un generale, un essere
invisibile. Così intrattengono gli amici chiacchierando", spiega
Riondino. "C'è anche un pezzo di Ariosto dal canto XXV
dell'Orlando Furioso con il maschio che fa finta di essere la
femmina per sedurre una fanciulla, ma anche cose più
contemporanee come Borges e Marquez. Tutto intermezzato da
canzoni che c'entrano sempre con il fantasticare, immaginare
altre vite".
Riondino andrà al Salone del Libro come ha già fatto altre
volte "per motivi diversi, un'intervista o semplicemente per
vederlo": "è sempre stata una bella esperienza. E' molto
affollato, ma come direbbe Luciano è un modo di incontrarsi, di
chiacchierare, di vedere amici intorno al falò della
letteratura. Mi piace scoprire titoli, vedere cose strane".
L'attore dice di trovare Torino "molto bella, importante, un
salotto. Ha formato una classe dirigente nazionale, ha solo uno
strano rapporto di competizione con Milano, ma ha tutti i titoli
per essere una capitale del nord e lo è". Sui suoi progetti
Riondino, da poco tornato dalla Russia dove con il gruppo
musicale La Reverdie ha raccontato frammenti da Il Milione di
Marco Polo, spiega che farà un film a Madrid per la televisione
spagnola su un evento del 1975 quando morì il generale Franco:
"fu un passaggio epocale, avvennero dei crimini per creare
confusione. Il film vuole ricordare uno di questi episodi. io
faccio la parte di un regista italiano che va a fare un
documentario sulla Spagna del 75".
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